Monogamia: le basi neurobiologiche della vita di coppia

di Marta Falcinelli su "Missione Scienza", 15 febbraio 2021

La monogamia è una convenzione sociale o c'è di più? L'uomo è naturalmente monogamo (come altri animali in natura) o si è arrivati alla monogamia tramite lunghi processi di costruzione sociale? 
A queste e altre domande ha provato a rispondere il sito "Missione Scienza" che ha indagato le basi neurobiologiche della monogamia nell'uomo. Vi proponiamo l'articolo comparso sul loro sito.

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La monogamia è una convenzione sociale o è insita nel nostro organismo?

Proviamo a vedere quali sono le basi neurobiologiche e molecolari che rendono una specie animale, come la nostra, monogama.

Monogamia sociale e sessuale
Innanzitutto, è doveroso fare una distinzione tra la monogamia sociale e la monogamia sessuale.

Nel primo caso, due individui della stessa specie intraprendono un’interazione sociale selettiva, che include l’accoppiamento, la condivisione del nido e l’accudimento della prole.Sebbene l’interazione sessuale sia parte della monogamia sociale, non implica l’esclusività. Esiste infatti, nelle specie animali considerate socialmente monogame, un certo grado di promiscuità sessuale. La monogamia sessuale, invece, indica soltanto il rapporto sessuale esclusivo tra due individui della stessa specie.

Dobbiamo pertanto accettare, nostro malgrado, che la monogamia sociale, non coincide con quella sessuale e gli studi fin qui prodotti spiegano il comportamento sociale monogamo, senza darci chiare indicazioni su quello sessuale.

Le basi molecolari della monogamia sociale
La monogamia sociale è caratterizzata, come abbiamo detto, da specifici comportamenti, i quali sono regolati da molecole endogene, prodotte cioè all’interno del nostro organismo.

Due neuro-ormoni, in particolare, giocano un ruolo fondamentale: l’ossitocina e la vasopressina che creano un vero e proprio sistema neurochimico. L’ossitocina è un ormone strettamente legato alla maternità. Regola infatti le fasi del travaglio e il processo di lattazione nelle neo-mamme. Studi scientifici hanno sottolineato che l’ossitocina ha anche un ruolo fondamentale nell’instaurazione dei legami sociali e regolare le emozioni. Altri studi sui topi, hanno rivelato, invece, il coinvolgimento della vasopressina nella modulazione di comportamenti sociali atti a mantenere la stabilità della coppia.

Tra questi comportamenti, la condivisione del nido, la cura coordinata della prole e l’atteggiamento aggressivo verso individui estranei come atto di protezione.

Il cervello monogamo
Una specifica regione del cervello, chiamata ipotalamo, produce ossitocina e vasopressina che agiscono su altre parti del sistema nervoso centrale. L’ossitocina interagisce con altri ormoni, quali gli oppioidi endogeni e la serotonina, e opera a livello dell’ippocampo, regolando l’attaccamento sociale e il piacere derivante dal contatto fisico. L’ossitocina inibisce anche la funzione dell’amigdala, centro del pericolo, aumentando la sensazione di relax e comfort. La vasopressina agisce in modo da rendere riconoscibili i membri della propria specie, processo fondamentale ai fini riproduttivi. Questo ormone ha un ruolo a livello cerebrale anche per codificare le reazioni sociali agli stimoli olfattivi (avete presente quando il vostro cane annusa il “didietro” di un suo simile e poi inizia ad abbaiare?).

Il circuito neurale del comportamento
Il concetto che delle molecole nel nostro cervello possano controllare i nostri comportamenti è, allo stesso tempo, affascinante ed inquietante. Negli ultimi 30 anni, la neuroscienza ha, però, reso chiaro il ruolo di un circuito neurale in grado di controllare diversi comportamenti sociali.
Nel 1999, Newman propose un meccanismo secondo il quale alcuni gruppi di neuroni nel cervello, chiamati nodi neurali, rispondono a diversi ormoni regolando così il comportamento sociale coinvolto nella riproduzione. È bene, però, far presente che il comportamento sociale emerge dall’intero network neurale e che, in un individuo, ci sono variazioni del sistema derivanti da fluttuazioni ormonali e complesse interazioni funzionali tra le varie parti coinvolte.
 
Il rapporto sociale è essenziale per la sopravvivenza della specie e per favorire la riproduzione.
Il ruolo dell’ossitocina è fondamentale in quanto modula i nostri legami sociali e aumenta il nostro senso di fiducia verso l’altro. Variazioni endogene di ossitocina e deregolazioni del sistema ossitocina/vasopressina sono state associate con specifici comportamenti sociali in diverse specie animali.
 
Inoltre, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature, è stato dimostrato che la somministrazione intra-nasale di ossitocina, ci rende più “gentili” aumentando la fiducia verso gli altri esseri umani.
 
Dobbiamo, quindi, iniziare a “sniffare” ossitocina per garantirci un rapporto di coppia esclusivo?
No, non è così semplice.
 
L’influenza dei fattori sociali
La ricerca sul circuito neurale del comportamento studia non suolo il ruolo delle connessioni neuronali, ma anche i fattori sociali. Specifiche condizioni sociali, infatti, influenzano l’attività del sistema neurale che controlla il comportamento sociale monogamo. Una delle più straordinarie qualità dell’ossitocina è che viene prodotta in risposta a stimoli sociali (cosa che gli è valsa l’attribuzione, estremamente generica, del nome “ormone dell’amore”).
 
Studi sui topi hanno dimostrato che la presenza di un animale dominante o la minaccia al proprio gruppo sociale, influiscono sul sistema ossitocina/vasopressina. Questa evidenza supporta l’idea che fattori esterni come, ad esempio, la condivisione del territorio con un altro maschio, possono influenzare il circuito neurale e quindi il comportamento sociale. La ragione per cui alcuni aspetti relazionali inducono un comportamento monogamo è riconducibile ad una reazione di protezione verso il proprio nucleo sociale, il quale offre vantaggi in termini di riproduzione e, quindi, di propagazione della specie.

Ovviamente, nel caso degli esseri umani tutto si complica.

La monogamia sociale non ha soltanto lo scopo della propagazione della specie, ma ha valenza psicologica e costituisce, con il modello della famiglia, il nucleo base della società. Siamo, quindi, biologicamente propensi ad essere socialmente monogami, ma niente (finora) ci dà conferma che siamo, per natura, anche sessualmente esclusivi.

Cosa spinge gli uomini e le donne a tradire è ancora un mistero irrisolto.

Fonti:
Sue Carter* and Allison M. Perkeybile (2018) The Monogamy Paradox: What Do Love and Sex Have to Do With It? Front. Ecol. Evol., 29 November 2018

ElliottAlbers (2015) Species, sex and individual differences in the vasotocin/vasopressin system: Relationship to neurochemical signaling in the social behavior neural network. Frontiers in Neuroendocrinology. Volume 36, January 2015, Pages 49-71.

T.R.InselR.GelhardL.E.Shapiro (2003)The comparative distribution of forebrain receptors for neurohypophyseal peptides in monogamous and polygamous mice. Neuroscience, Volume 43, Issues 2–3, 1991, Pages 623-630

Kai MacDonald & Tina Marie MacDonald (2010) The Peptide That Binds: A Systematic Review of Oxytocin and its Prosocial Effects in Humans, Harvard Review of Psychiatry, 18:1, 1-21,

Kosfeld M, Heinrichs M, Zak PJ, Fischbacher U, Fehr E. Oxytocin increases trust in humans. Nature. 2005;435(7042):673-676.