È vero il luogo comune per cui “non ci si sposa più”? Nel 2022 il numero dei matrimoni ha superato i 189mila, in crescita rispetto al 2021 ma in crescita anche (+2,7%) rispetto al 2019, anno precedente la crisi pandemica. Ce lo dice il rapporto Istat (https://www.istat.it/comunicato-stampa/matrimoni-unioni-civili-separazioni-e-divorzi-anno-2022/) che evidenzia come, rispetto al passato, stiano variando le tipologie di unione.
Sono infatti il 56,4% del totale i matrimoni celebrati con il rito civile. Il dato è in linea con il trend degli anni precedenti e continua a vedere una costante, seppur lenta, crescita (54,1% nel 2021, 52,6% nel 2019). Per quanto questa forma di rito sia naturalmente privilegiata per le seconde nozze, è sempre più favorita anche per le prime: è stata scelta dal 45,1% degli sposi fino a quel momento celibi e nubili.
Se nel campione di riferimento si considerano le sole prime nozze, si osserva una incidenza ancora forte per i matrimoni religiosi: 61,3% nel 2022 (66,6% nel 2019 e 80% nel 2008). Non ininfluente il dato territoriale, col primato del Mezzogiorno per i riti religiosi, che si attestano al 76,6%.
Introdotte in Italia dal 5 giugno 2016, le unioni civili tra persone dello stesso sesso continuano ad aumentare: nel 2022 sono state 2.813 (+31% rispetto al 2021, +22,5% rispetto al 2019). Anche in questo caso va osservato il dato territoriale: il 35,7% delle unioni civili è nel Nord-Ovest, seguito dal Centro con il 26,3%. I grandi centri risultano di gran lunga più attrattivi dei piccoli comuni: oltre il 25% delle unioni si è tenuto in uno dei 12 grandi comuni, con in testa alla classifica Roma, subito seguita da Milano.
Parlando di matrimoni non si possono non menzionare le separazioni e i divorzi.
Le separazioni nel 2022 non superano la soglia di 90mila (-8,2% del 2021), e di queste l’83,3% risulta essere consensuale. Lo stesso dato, nel 2012 e dunque 10 anni prima, si attestava a 88 mila.
I divorzi si attestano a quota 82 mila, stabili rispetto all’anno precedente. Anche questi procedimenti sono sempre più consensuali (+2,8% rispetto al 2021), per quanto il 28,5% del totale siano stati con il rito giudiziale. Nel 2012, i divorzi sono stati invece 51mila.
È importante dire, in ogni caso, che le procedure consensuali non hanno più bisogno della ratifica da parte del giudice: il 40,4% dei divorzi e il 29,7% delle separazioni hanno scelto tra la negoziazione assistita di almeno un avvocato per parte e l’accordo in presenza di un Ufficiale di Stato Civile (entrambe fattispecie introdotte dal d.l. 132/2014).
Curioso, per concludere, il dato di quelle coppie che scelgono la nostra penisola per suggellare il proprio amore: nel 2022 sono state 3.754 le nozze tra sposi entrambi stranieri e non residenti, confermando l’Italia come meta tra le favorite per il turismo matrimoniale.
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