Da un recente studio del Pew Research Centre che indaga su quale importanza abbia la religione nella vita delle persone è emerso che in Europa e in Occidente in generale, fatta eccezione per i paesi ex URSS, sono sempre meno le persone che considerano Dio e la religione importanti per la propria vita.
Tra il 1991 e il 2019 ad esempio in molti paesi d’Europa il numero di persone che considera Dio importante per la propria vita è diminuito sensibilmente: così in Spagna dal 71% si è passati al 45%, in Italia dall’80% al 60%, in Polonia dall’83% al 69% e in Francia dal 43% al 31%.
Questo non vale, però, per alcuni paesi ex membri dell’Unione Sovietica. Infatti in Germania, Bulgaria, Ucraina e Russia si è registrato un lieve aumento di persone che considerano Dio e la religione importanti per la propria vita. Si può vedere nel grafico in basso.
In altre aree del mondo, invece, come in Africa, in Asia e in America del Sud questi numeri sono molto più alti. In Kenya siamo al 95%, in Nigeria al 93%, nelle Filippine e in Indonesia al 96%. Infine in Brasile all’84%.
Lo studio si sofferma poi sui fattori che possibilmente possono influire sul peso che viene dato alla religione dalle diverse popolazioni. Dallo studio emerge che un basso prodotto interno lordo è spesso associato con una maggior propensione della popolazione a considerare Dio nella propria vita. Anche un basso livello educativo viene associato a una maggior propensione a considerare Dio nella propria vita.
Quando poi si va a vedere quanto sono considerate importanti le pratiche religiose come la preghiera i numeri sono più bassi. Infatti non c’è necessariamente corrispondenza tra un numero alto di persone che considerano importante Dio e il numero delle persone che considerano importante la preghiera. Come è facilmente prevedibile, infine, chi non si considera parte di una religione particolare più facilmente tende a non considerare Dio importante nella propria vita.
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