I miracoli per la Chiesa, tra scienza e teologia

di Giuseppe Tanzella-Nitti, 15 gennaio 2024

I miracoli sono degli stravolgimenti della natura o degli eventi ancora per noi inspiegabili? Il dibattito sul miracolo non può risolversi solo nell’ambito delle scienze, perché di per sè richiede l’ammissione di una possibilità dell’intervento divino. Riportiamo alcuni passaggi di una ricca pubblicazione del DISF sul tema dei miracoli per la Chiesa, tra scienza e teologia.

 

Che cos’è un miracolo?

Miracolo indica qualcosa fuori dell’ordinario, che rimanda ad una sfera di possibilità e di attività che oltrepassano quanto l’uomo è abituato a conoscere ed esperire nella sua vita quotidiana. Di qui il suo naturale collegamento con un ambito di forze e di possibilità che appartengano a qualcosa o a qualcuno che sia “altro-dall’uomo”, e dunque la comprensione del miracolo come un intervento degli dèi o di Dio nel mondo degli uomini. Sotto questo profilo, il miracolo accompagna da vicino la fenomenologia della religione e ne condivide in qualche modo gli esiti. Può essere cioè espressione di genuina apertura alla trascendenza e alla possibilità di una rivelazione divina, confortata in ciò da un corrispondente giudizio di ragionevolezza filosofica; oppure degenerare in una credulità separata dall’esercizio della razionalità, ansiosa di trovare il divino in ciò che non è tale, o peggio cercando di assoggettarlo ai propri scopi, imitandone le opere nella contraffazione e nella pratica della magia [...].

 

Il miracolo per i cristiani non è solamente un fatto inspiegabile

Nella tradizione cristiana il miracolo non è mai stato identificato meramente con un fatto prodigioso o inspiegabile. Tale caratteristica, da sola, non è sufficiente né pertinente a qualificarne la natura teologica e religiosa. Lo rammentava già molto tempo addietro, con vivaci esempi tratti dal contesto scientifico dell’epoca, Tommaso d’Aquino: «La parola miracolo deriva da meraviglia. E la meraviglia sorge dinanzi a effetti evidenti le cui cause rimangono occulte: così capita di meravigliarsi a chi vede un’eclisse di sole e ne ignora la causa, come fa osservare Aristotele [cfr. Metafisica, I, 2]. Può darsi però che la causa di un fatto sia nota a qualcuno pur rimanendo occulta ad altri. Allora il fatto può riuscire meraviglioso per alcuni, ma non per tutti: come di un’eclisse di sole resta meravigliato l’ignorante, ma non l’astronomo. Il miracolo, invece, è un fatto totalmente meraviglioso, poiché ha una causa veramente occulta per tutti. E tale causa è Dio. Quindi le opere compiute da Dio fuori dell’ordine delle cause da noi conosciute vengono dette miracoli» (Summa theologiae, I, q. 105, a. 7). Nel De Potentia Dei (cfr. q. 6, a. 2), in luogo dell’eclisse Tommaso pone come esempio la calamita che attira il ferro, cosa che all’inesperto potrebbe sembrare un miracolo, perché azione apparentemente contro natura, ma in realtà non ha nulla di miracoloso, perché conforme alla natura della calamita [...].

Il discorso si presta certamente a sfumature ed approfondimenti, perché non tutto quanto l’uomo percepisce come un intervento miracoloso di Dio deve necessariamente richiedere azioni divine che sorpassino il corso della Provvidenza ordinaria. Molti degli eventi che soggettivamente (e sinceramente) chiamiamo miracoli, potrebbero avere una spiegazione che non richieda alcun trascendimento dell’ordine naturale. Non vi sarebbe, secondo noi, alcun inconveniente nel pensare che il passaggio del Mar Rosso durante l’esodo degli ebrei dall’Egitto sia stato reso possibile dalla favorevole contingenza di una bassa marea protrattasi per un tempo appena sufficiente, o che una guarigione insperata per la quale un sincero credente ha rivolto la sua preghiera a Dio si sia realizzata grazie alle potenzialità di recupero dell’organismo del malato. La percezione psicologica del miracolo resta in questi esempi inalterata e valida, mentre i suoi aspetti ontologici riconfluirebbero nell’azione di cause ordinarie [...].

 

Quanto c’è di scientifico nei miracoli?

Infine, il giudizio di “riconoscimento” del miracolo, come prima accennato, non è di pertinenza della scienza, semplicemente perché il miracolo è nozione teologico-religiosa, non scientifica. Per sincerarsene basterebbe pensare che qualunque definizione si dia di «miracolo», essa conterrà sempre un riferimento a Dio come soggetto agente, e ciò è sufficiente per dispensare la scienza dall’onere della prova, trattandosi di un agente che non appartiene al suo dominio di indagine.

 

Cosa può concludere allora la scienza in merito alla loro eventuale occorrenza?

Riteniamo che essa può giungere non solo alla conclusione di trovarsi di fronte ad un evento le cui cause le sono ignote — sebbene ciò sia il requisito minimo richiesto per l’accertamento di un miracolo nei processi canonici, va anche ricordato che le cause della maggior parte delle patologie mediche sono tuttora sconosciute — ma può spingersi anche un po’ più oltre. In alcuni casi infatti, il riconoscimento scientifico potrebbe concludere di trovarsi di fronte ad un evento inusitato, che contraddice l’esperienza comune, che sorprende ben al di là di quanto suggerirebbe una semplice ignoranza nell’ordine delle cause: è quanto avverrebbe, ad esempio, nella guarigione istantanea di una grave malformazione congenita o nell’osservazione della reversibilità di un fenomeno certamente irreversibile. Se invece la fenomenologia in questione non è, in generale, ben conosciuta, lo scienziato potrà solo suggerire un giudizio prudente, nel quale si affermi semplicemente che, in base alle conoscenze oggi acquisite, un certo evento resta inusitato ed inspiegabile.


Il Centro di Ricerca DISF, Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede, mette a disposizione di tutti contenuti che approfondiscono i rapporti fra cultura scientifica e questioni filosofico-umanistiche suscitate dalle scienze stesse, con speciale attenzione all’orizzonte sapienziale fornito dalla Rivelazione ebraico-cristiana. Il DISF è diretto da Giuseppe Tanzella-Nitti, ed è un'iniziativa dell'Università della Santa Croce di Roma.

Articolo originale: https://disf.org/miracolo

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