Abitudini e stili di vita degli adolescenti | documentazione.info

Abitudini e stili di vita degli adolescenti

Rapporto 2008 sugli stili di vita degli adolescenti, della Società italiana di pediatria
Versione integrale del Rapporto

“Web-boom”, soprattutto “in rosa”
Crescita record dell’utilizzo di Internet da parte degli adolescenti italiani che diventa prevalentemente femminile. Diminuiscono i consumi “colti” a vantaggio di chat e messanger.   L’utilizzo tra gli adolescenti del Pc, ed in particolare di Internet, è cresciuto, dal 2000 ad oggi, in modo costante e netto. Nel  2000 solo il 37% aveva in casa un personal computer (nella grande maggioranza dei casi senza collegamento ad Internet) e, seppure oltre il 90% dichiarava di aver sentito parlare di Internet e di sapere cosa fosse, ad averlo visto utilizzare (almeno una volta) era meno del 25% e ad averlo utilizzato personalmente (almeno una volta) poco più del 5%.
Lo scorso anno (2007) ad avere il PC in casa era risultato essere il 95% degli intervistati (nella quasi totalità dei casi con il collegamento ad Internet); ad utilizzare Internet tutti i giorni il 30% del campione; a non entrare mai in Internet il 17,3%. A distanza di un anno,pur rimanendo costante il numero di possessori di PC (anche se aumenta il numero di famiglie che ha più di un PC in casa), l’utilizzo quotidiano di Internet è aumentato di oltre il 10%.
Ad entrare ogni giorno in rete è, oggi, il 42,4% degli adolescenti, mentre solo il 12% non si collega mai in Internet.  Ed è drasticamente cambiato, dalle “origini” ad oggi, anche l’utilizzo di Internet. Se i primi baby-cibernauti dichiaravano di entrare in rete prevalentemente per motivi “colti” (ricerca di informazioni, ricerche scolastiche ecc…) e meno del 10% aveva mai chattato, oggi le ragioni prevalenti per le quali ci si collega in rete sono proprio: messanger (75,9%), chattare (69,9%), scaricare musica/video (76,4%) e, soprattutto, utilizzare You-tube (76,5%).  I
mpennata anche nell’utilizzo della webcam, probabilmente favorito dal fatto che oggi è integrata nella maggior parte dei PC. Nel 2005 la possedeva il 30% ed era scarsamente utilizzata oggi la possiede oltre il 60% e il 41% la utilizza abitualmente.  Interessante osservare che mentre all’inizio della comparsa di Internet tra le opportunità adolescenziali il fenomeno risultava prevalentemente maschile, oggi sono le ragazze le maggiori utilizzatrici (ad entrare in rete tutti i giorni è il 45% delle femmine contro il 41% dei maschi). Dal punto di vista geografico emerge una prevalenza, tra gli utilizzatori abituali, degli adolescenti del centro Italia (50,5%) e una minore frequenza al sud (37,6%). 
Il computer è, inoltre, diventato sempre più “personal”, nel senso che oltre il 50% lo ha nella propria camera. “Un aspetto – sottolinea il Presidente della SIP Pasquale Di Pietro – che evidenzia come i ragazzi siano sempre più autonomi, e probabilmente poco controllati, nella navigazione in Internet. Sarebbe invece auspicabile – sottolinea Di Pietro – che i genitori adottassero delle accortezze per riuscire ad essere quanto più al corrente possibile sul tipo di utilizzo di internet fatto dai propri figli” 
Con questo obiettivo la Società Italiana di Pediatria e la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza hanno realizzato un decalogo - rivolto ai genitori - per un corretto uso di internet da parte di ragazzi e ragazze negli anni della prima adolescenza  Caramelle da uno sconosciuto Sempre più diffusa, tra i giovanissimi, l’abitudine di entrare in comunicazione (via chat, webcam, telefonino) con sconosciuti, scambiando foto, filmati e numero di cellulare. E sul web si parla di sesso.  Il 39% dei giovani internauti (43,5% delle femmine) ha ricevuto richiesta in chat o in messanger, da sconosciuti, del numero di telefono e il 13,3% (13,8% delle femmine) lo ha dato. Il 50,3% (59,2% delle femmine) ha avuto richiesta di foto e il 22% (24,6% delle femmine) le ha inviate; il 27,6% (32,2% delle femmine) di farsi vedere in cam e il 12% (8,6% delle femmine) lo ha fatto; il 23,7% (29,5% delle femmine) una richiesta di incontro e il 9,3% (8,1% delle femmine) ha accettato. In chat, naturalmente, si parla di tutto, ma uno degli argomenti più gettonati è il sesso: ne parla abitualmente circa il 30% dei giovani frequentatori. Anche se, come raccontano molte ragazze nei focus group, in chat è meglio dichiarare di avere più di 18 anni, “perché se diciamo che siamo minorenni molti ci chiudono”. 
Discorso pressoché analogo per il telefonino attraverso il quale è sempre più frequente lo scambio di messaggi, foto e filmati con sconosciuti (numeri di telefono avuti da amici o trovati su Internet).  “Al di là del rischio pedofilia questo atteggiamento – sottolinea Pasquale Di Pietro, Presidente della Società Italiana di Pediatria  -  è certamente rischioso e può indurre ad atteggiamenti e comportamenti negativi”. Non sono rari, infatti,  i casi scoperti di ragazze, anche giovanissime, che “commerciavano” proprie foto osé con interlocutori sconosciuti in cambio di ricariche telefoniche.  

Blog-mania
Foto, musica, ma anche uno spazio per raccontare gioie e dolori  Ci sono molti adulti che ancora non sanno cosa sia un “Blog” e la grande maggioranza non è probabilmente in grado di realizzarne uno.  Una lacuna che gli adolescenti certo non hanno e, anzi, oltre il 47% di loro ne ha aperto uno personale.   Il contenuto dei loro blog è composto essenzialmente da foto (81%) e musica (77%). Ma ci sono anche spazi (in particolare nei Blog realizzati da ragazze) destinati alla riflessione.

Cresciuto sensibilmente, nell’ultimo anno, il già alto consumo di fumo, alcol, droga da parte degli adolescenti 
Uno degli aspetti più allarmanti emerso dell’edizione 2008 dell’indagine annuale della Società Italiana di Pediatria su “Abitudini e stili di vita degli adolescenti” è certamente la constatazione dell’ulteriore aumento del consumo di fumo, alcol, droga.  Il fenomeno è in costante crescita da molti anni, ma le differenze incrementali tra il 2007 e il 2008 sono particolarmente significative, specie tenendo conto che per questo tipo di domande è molto probabile che la percentuale di “ammissioni” sia inferiore al dato reale. 
“Il consumo di fumo alcol e droga in età così precoce – afferma Pasquale Di Pietro, Presidente della Società Italiana di Pediatria  - rappresenta una vera emergenza per affrontare la quale è necessario un intervento tempestivo e congiunto di famiglia, scuola, pediatri e Istituzioni. Intervento che deve comprendere: la realizzazione di  campagne istituzionali,  specificatamente rivolte agli adolescenti, di sensibilizzazione e informazione sui rischi derivanti dal fumo, dal consumo di alcol e dall’assunzione di sostanze (così come sono state realizzate in altre nazioni); una azione capillare, dello stesso tenore, da parte della scuola; un controllo maggiore esercitato dai genitori che spesso (specie per quanto riguarda il fumo) sono più tolleranti del dovuto;  un ruolo più incisivo dei pediatri di sostegno e indirizzo alla famiglia per prevenire o intervenire sul fenomeno”.  

La famiglia. Genitori sempre più “soft”
Il 70% degli adolescenti ritiene che le “regole” imposte in casa dai genitori siano adeguate. Solo il 19,4% sostiene che siano troppe, mentre per l’11% sono addirittura poche. Una famiglia assolutamente non prescrittiva, quella descritta dagli adolescenti attraverso l’indagine della SIP, dove i genitori fanno pesare il loro punto di vista anche meno di quanto gli stessi figli riterrebbero ragionevole. Su modo di vestire, amicizie da frequentare, scuola superiore alla quale iscriversi, sport da praticare, solo poco più di un terzo dei genitori influisce sulle scelte del figlio, mentre per circa il 40% degli adolescenti sarebbe giusto che i genitori dicessero la loro in questi ambiti.  Questa “assenza” dei genitori sembra influire anche su altri aspetti del rapporto:  se i ragazzi hanno un problema da risolvere, il primo interlocutore sono oggi gli  amici (44,7%) che hanno spodestato la mamma (41,9%), tradizionale confidente, per non parlare del papà (20%) e degli insegnanti (3,3%).    E, se il 63,7% (68,9% delle femmine) dichiara di soffrire la solitudine, meno del 20% vorrebbe compensarla passando un po’ più di tempo con i genitori e, di contro, il 14% sostiene che di tempo con mamma e papà ne passa anche troppo.  “D’altra parte – afferma Maurizio Tucci, curatore dell’indagine - non sembra che i genitori facciano molti sforzi per cercare di incentivare il dialogo con i figli. È significativo osservare che il momento di maggior consumo televisivo da parte degli adolescenti non è il pomeriggio, quando presumibilmente sono soli a casa (63%), ma durante i pasti (85%) quando è verosimile che ci siano anche i genitori e che siano proprio i genitori a volere la TV accesa”.  

Bullismo
Si fa il bullo per dimostrarsi coraggiosi e si diventa vittima se si ha un difetto fisico  Costante, rispetto agli ultimi anni  (circa il 70%), la percentuale di adolescenti che ha dichiarato di aver assistito ad atti di bullismo, ma diminuisce rispetto allo scorso anno la percentuale (sempre comunque maggioritaria) di coloro che considerano giusto che una vittima riferisca la cosa ad un adulto  (76,8% vs 79,2%) e aumenta quella di chi considera tale atteggiamento d “fifone o spia” (22% vs 20%).  E, di conseguenza, se l’atto di bullismo li riguardasse direttamente il 44,4% (56,5% dei maschi) si difenderebbe da solo e solo il 29% (20% dei maschi) informerebbe i genitori o un insegnante (8,4%).  
Ma perché si fa il bullo? Le ragioni principali risultano: dimostrare di essere forti e coraggiosi (indicata dall’83% dei maschi e dall’88,5% delle femmine) e essere ammirati dal gruppo (79,6% dei maschi e 82% delle femmine).  È interessante osservare che per il 54% del campione si fa il bullo per non rischiare di diventare vittima: una sorta di “bullismo preventivo”. Minoritaria, ma comunque significativa, la percentuale di chi dice che si fa il bullo per razzismo (29,7%). 
Più inquietanti le motivazioni per le quali, secondo gli adolescenti, si diventa vittima: al primo posto (indicata dal 58,7%) avere un difetto fisico, segue l’essere timido (51,6%) e l’essere nuovo dell’ambiente (50,8%). Il 27% (30% delle femmine) indica anche il vestirsi male.  

Alimentazione. “Fuori-pasto” più sani. Migliorano le abitudini alimentari
Latte e frutta sono i “fuoripasto” preferiti dagli adolescenti italiani; seguono i succhi di frutta, i biscotti e i cereali.  Le bevande gasate vendono consumate quotidianamente da poco più di un quarto del campione, mente le famigerate “merendine” sono il ffuoripasto abituale di appena il 17% del campione (20% dei maschi e 13% delle femmine).  Il dato soddisfa il Prof Gian Paolo Salvioli Direttore del Dipartimento di Scienze Ginecologiche,Ostetriche e Pediatriche dell'Università di Bologna e Presidente del Convegno “La società degli adolescenti”che afferma:  “Una delle principali cause di sovrappeso e obesità nei bambini e negli  adolescenti è data da un eccesso di alimentazione e spesso questo eccesso non riguarda i pasti principali (colazione, pranzo e cena), ma proprio i cosiddetti fuori-pasto. Constatare che tra gli adolescenti si stia sviluppando la tendenza a consumare alimenti più idonei è una piacevole sorpresa e può essere il primo passo verso una auspicabile inversione di tendenza”.

Effetto Montalbano?
Poliziotti e carabinieri sono le figure delle quali gli adolescenti si fidano di più. Fiducia anche in insegnanti, preti e medici, Scarsissima la fiducia in politici e giornalisti.

Mi manda Picone. La raccomandazione non guasta mai 
Campione spaccato a metà (49,7% vs 47,9%) tra chi ritiene che, al momento opportuno, non avrà difficoltà a trovare lavoro e chi ritiene che non sarà una impresa facile. Quasi tutti d’accordo, invece, (82,6%) nel ritenere che una raccomandazione sia comunque importante per trovare lavoro, specie se non si è molto bravi.  

Valori. L’importanza del divertimento 
Una adolescenza molto “tradizionale” nella scala di valori: famiglia, lavoro, amici, con un inserimento  gaudente al quarto posto (il divertimento, considerato più importante di studio, soldi e sport.  Poca importanza attribuita a religione e volontariato.
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