Da poco è stato proposto un emendamento per proporre un voucher di 1500 euro a studente per famiglie entro i 40.000 euro di ISEE i cui figli frequentano le scuole paritarie.
Prima di gridare allo scandalo e al danno causato alle scuole pubbliche, vediamo in questo articolo tre motivi per cui ha senso che lo Stato dia dei contributi economici agli studenti delle scuole paritarie.
-
Le scuole paritarie fanno parte del sistema di pubblica istruzione come le scuole statali: allargando la platea di studenti delle scuole paritarie, si alleggeriscono le spese delle scuole pubbliche. È ovvio che lo Stato non dia contributi a studenti delle scuole pubbliche statali visto che sono totalmente gratuite. È altrettanto ovvio che dia un contributo a quelle pubbliche paritarie che hanno un costo per le famiglie ma nessun costo per lo Stato, per il quale sono solo un risparmio.
-
Le scuole paritarie hanno sempre mantenuto mediamente stabile il costo per studente negli anni: la generale crisi economica ha impoverito la classe media, lasciando l’impressione che le scuole paritarie siano scuole per ricchi. Un contributo da parte dello Stato garantirebbe il principio di libertà nella scelta educativa garantito dalla Costituzione. Più contributi dallo Stato arrivano alle scuole paritarie, maggiore sarà la scelta per chi viene da classi più svantaggiate, che potrà così scegliere tra scuole pubbliche statali e scuole pubbliche paritarie.
- Dare “più soldi” alle scuole paritarie non significa danneggiare o togliere soldi alle scuole statali. Al contrario: per ogni euro speso in una scuola paritaria, lo Stato ne risparmia circa sette, per un totale di circa sei miliardi di euro risparmiati ogni anno.
In questo articolo è possibile leggere dieci risposte a dieci domande più diffuse sulle scuole paritarie: https://www.documentazione.info/10-domande-sulle-scuole-paritarie
Qui puoi ascoltare l’episodio del nostro podcast sulle scuole paritarie.
Se ti è piaciuto l'articolo condividilo su Facebook, Instagram o Twitter, sostieni Documentazione.info. Conosci il nostro servizio di Whatsapp e Telegram? Puoi trovarci anche su Spotify e Tik Tok.