A chi serve l’ora di religione? Quanti sono gli studenti italiani che scelgono di frequentarla? Don Daniele Saottini, responsabile del Servizio nazionale della CEI per l'insegnamento della religione cattolica, ha riportato in un’intervista a Vatican News alcuni numeri che riguardano l’ora di religione in Italia.
Quanti studenti frequentano l’ora di religione
Dai dati della CEI risulta che l’86% degli studenti italiani di tutti gli anni frequentano l’ora di religione. Questo numero avrebbe, però, subito un calo negli ultimi trent’anni, ovvero dalla riforma del Concordato tra Stato italiano e Chiesa Cattolica. Secondo Don Saottini infatti, i frequentanti sono diminuiti di circa il 10%.
In ogni caso il responsabile della conferenza episcopale sostiene che questi numeri non sono preoccupanti, dal momento che sono “molto più abbondanti di quelli che frequentano le comunità cristiane”.
Su questa base, poi, don Saottini sostiene come l’insegnamento della religione non sia appannaggio esclusivo di cattolici o praticanti, infatti “chi frequenta l’ora di religione, non sempre è praticante, o a volte professa altre fedi” e “quello che li aiuta è la conoscenza e l’arricchimento del loro percorso di vita”. Questa disciplina sarebbe dunque “apprezzata dagli alunni e dai loro genitori”.
A cosa serve l’ora di religione
In un messaggio inviato a ragazzi e genitori, in vista della scadenza del 31 gennaio per l’iscrizione al primo anno dei diversi ordini e gradi di scuola, la presidenza della CEI spiega il senso di questa disciplina.
L’ora di religione, si legge nel messaggio “costituisce un’occasione unica per accostarsi alle pagine bibliche anche nella scuola, dove altri testi fondativi della nostra cultura sono studiati e analizzati talvolta anche minuziosamente”. Per cui “un serio studio della Bibbia può arricchire la cultura di ognuno”.
Nuovi posti di lavoro per insegnanti
Vatican News, poi, riporta la notizia dell’autorizzazione, prevista da una legge del 20 dicembre 2019, a bandire un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica. “Questo nuovo concorso”, conclude infine Saottini, "il primo dopo oltre 15 anni, permetterà a circa 5000 precari della scuola di poter regolarizzare il loro contratto.”
Se ti è piaciuto l'articolo condividilo su Facebook e Twitter, sostieni Documentazione.info. Conosci il nostro servizio di Whatsapp e Telegram?