Censimento 2018-2019: i dati riassunti

di Francesco D'Ugo, 22 dicembre 2020

In Italia ci sono cinque anziani per ogni bambino. È una delle informazioni che emerge dall’ultimo censimento dell’Istat (primo di una nuova serie di censimenti permanenti che verranno effettuati annualmente), i cui risultati sono stati pubblicati il 15 dicembre 2020. Questo dato fotografa piuttosto chiaramente la situazione demografica del nostro paese: il numero di cittadini è in diminuzione, gli anziani sono sempre di più e i bambini molti di meno. 

Censimento Istat, i dati

Il quadro che emerge dal Rapporto demografico 2018/2019 dell’Istat è quello di una popolazione complessivamente in leggero aumento se confrontata con il censimento precedente, +0,3% rispetto al censimento del 2011 (207.774 persone), ma in cui il numero dei cittadini è in diminuzione, -1,5% (circa 800mila in meno) e quello degli stranieri in forte aumento 25,1% (circa un milione). Tutto ciò tenendo conto del fatto che le acquisizioni di cittadinanza sono state quasi 700mila dal 2011 fino all’ultimo censimento. Questo aumento, che assomiglia di più a uno stallo, in definitiva si può dire che è dovuto principalmente ai nuovi residenti stranieri.

Cosa è cambiato dal primo censimento 

Rispetto al primo censimento della Repubblica Italiana del 1951 la popolazione è cresciuta di circa 12,2 milioni, aumentando, però, solamente di 200mila residenti negli ultimi otto anni (in seguito anche a uno stallo post 2011). Inoltre salta all’occhio anche l’aumento dell’età media da 32 anni nel 1951 a 45 nel 2019.

La popolazione italiana sta invecchiando

Uno dei dati senz’altro più significativi di questo rapporto dell’Istat è il numero di anziani per ogni bambino. Oggi in Italia, in un quadro di stallo demografico, gli anziani per ogni bambino sono 5 ovvero 4 in più rispetto al 1951 e 1,2 in più rispetto al 2011. Il rapporto tra giovani e anziani è molto sbilanciato, lo si può vedere guardando gli indici di vecchiaia (rapporto tra popolazione over 65 e under 15) e il loro aumento nel tempo: l’indice era del 33,5% ai tempi del censimento del 1951, 148%  nel 2011 e addirittura 180% nel 2019. 

In questo contesto è la Liguria la regione più anziana con un’età media di 48 anni e un indice di vecchiaia del 262% e la Campania la  regione più giovane: qui l’età media è di 42,5 e l’indice di vecchiaia di “appena” il 135%.

Gli stranieri

Gli stranieri infine sono cresciuti dello 0,9% nell’anno 2018-2019 (+43.480 persone), ma questo non è riuscito a compensare la diminuzione di 175.185 residenti avvenuta nello stesso periodo. Complessivamente oggi sono circa 5 milioni (8,4 stranieri ogni 100 abitanti) e hanno un’età media di 11,5 anni più giovane (34,7 anni contro i 45 italiani) con un conseguente numero di persone che raggiungono l’età da lavoro maggiore di quello delle persone che raggiungono l’età da pensione.

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