Cos’è il patriarcato? Un approfondimento linguistico di Yasmina Pani

di Redazione, 4 settembre 2024

Nel discorso pubblico e sui social non è raro incontrare persone che si scagliano, per motivi diversi, contro il patriarcato e la società patriarcale, arrivando anche ad affermare “ecco un’altra vittima del patriarcato” oppure “finché ci sarà il patriarcato, le cose andranno sempre così”. Yasmina Pani, linguista e autrice del libro SCHWA: una soluzione senza problema, sul suo blog ha approfondito l’utilizzo corrente del termine “patriarcato” e le sue radici linguistiche e sociali. Forniamo una sintesi dell’approfondimento che è possibile leggere qui in versione integrale

Che cos’è il patriarcato? La definizione storica e tecnica

Il termine "patriarcato" ha una connotazione storica ben precisa che deriva dall'antropologia e dalla sociologia: si riferisce a una struttura familiare dominata dal padre, in cui "i figli entrano a far parte del gruppo cui appartiene il padre". L'antropologo Harris definisce il patriarcato come la "dominazione politica degli uomini", mentre altri manuali parlano di discendenza patrilineare, confermando che l'autorità paterna è il fulcro di questa organizzazione.

Come è evoluto il significato di patriarcato

Con l'avvento del femminismo del XX secolo, la parola ha acquisito nuove sfumature. Figure come Virginia Woolf e Adrienne Rich hanno utilizzato il termine per denunciare la "dominazione maschile sulle donne". Questa estensione semantica ha portato a definizioni come quella di Sylvia Walby, che lo descrive come "un sistema di strutture sociali e pratiche in cui gli uomini dominano, opprimono e addirittura sfruttano le donne". L'autrice sottolinea come, nel corso del tempo, il termine sia stato caricato di significati ideologici che vanno oltre la sua definizione originale, che, ricordiamo, si riferisce a una struttura familiare in cui domina il padre.

L’utilizzo improprio di patriarcato

La linguista Yasmina Pan critica l'uso del termine "patriarcato" come sinonimo di oppressione universale delle donne:

Una definizione così generica come “oppressione dell’uomo sulla donna” o “privilegio maschile” è pessima e inutile, perché di fatto non dice niente sulle strutture sociali. È appunto una definizione ideologica. Naturalmente poi se noi facciamo fare alla parola “oppressione” la stessa fine che stiamo facendo fare a “patriarcato”, a quel punto le cose cambiano, dato che oppressione della donna può essere benissimo anche il fatto che ti fischiano in strada, e quindi certo che siamo patriarcali anche noi tali e quali allo Yemen.

Il patriarcato, in questo senso ideologico, non rappresenta accuratamente le complessità delle società moderne e rischia di diventare un'etichetta vuota che non contribuisce a una vera comprensione dei fenomeni sociali.

Le contraddizioni del patriarcato fuori dal suo uso tecnico

L'idea di patriarcato è spesso criticata per la sua mancanza di considerazione delle diverse dinamiche sociali come razza e classe. L'autrice osserva che questa interpretazione "ignora le donne al potere, non solo nella storia, ma anche nella vita quotidiana". Il patriarcato come capro espiatorio di tutti i problemi delle donne e della società non riesce a spiegare le variabili situazioni di potere che si manifestano in contesti differenti, e l'autrice sottolinea come questo approccio sia troppo semplicistico e non tenga conto della partecipazione delle donne nel mantenere certe dinamiche sociali. Come spiegare, per esempio, il numero di donne di rilievo in Vaticano, che dovrebbe essere la città-stato “patriarcale” per eccellenza?

Il patriarcato nell’Italia contemporanea

L'articolo discute l'applicabilità del termine "patriarcato" all'Italia di oggi, sottolineando che il paese non può essere descritto in questi termini. La linguista Yasmina Pani invita a non confondere una certa idea di patriarcato con le dinamiche sessiste che portano gli uomini a guadagnare più delle donne

"Ogni legge del nostro ordinamento è scritta per entrambi i sessi, e non fa distinzioni", afferma l'autrice, indicando che le donne in Italia godono degli stessi diritti degli uomini,e criticando l'uso improprio del termine per descrivere eventi come il femminicidio, sostenendo che non ci sia un modo logico di attribuire la responsabilità dei femminicidi al patriarcato.

Per leggere l’articolo in versione integrale sul blog di Yasmina Pani, clicca qui

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