Nel medioevo si sterminavano i gatti? Davvero venivano perseguitati poiché associati alla stregoneria e a Satana? Le storie di massacri, stragi e torture di gatti che si sentono ancora hanno un fondo di verità? No: le credenze sono state smentite dal professor Alessandro Barbero, ordinario di Storia Medievale presso l’Università del Piemonte Orientale, nella puntata di SuperQuark del 27 luglio 2022.
Si sente ripetere ancora troppo spesso che nel medioevo i gatti venivano perseguitati e sterminati in quanto associati con il demonio. Barbero ha spiegato: “Anche in quotidiani nazionali e nelle pagine scientifiche continuano a uscire degli articoli che dicono che papa Gregorio IX, nel 1233, emanò la bolla Vox in Rama in cui ordinava il massacro dei gatti”.
Per controllare la veridicità di questa notizia non è nemmeno necessario andare in biblioteca: i testi delle bolle papali sono presenti anche su internet. Il volto noto al pubblico della divulgazione storica di SuperQuark ha approfondito quindi il contenuto della Vox in Rama, spiegando che “è una testimonianza delle ossessioni di quell’epoca. Il clero del medioevo era ossessionato dalle sette sataniche che compivano riti diabolici. Papa Gregorio è stato informato da un inquisitore tedesco, Corrado di Marburgo, che in Germania è comparsa una nuova setta che compie un rito di questo tipo: loro si riuniscono tutti e appare un grosso gatto nero, grande come un cane, con la coda alzata, e tutti a turno lo baciano sotto la coda. Il papa condanna questa nuova setta satanica ma non c’è il minimo ordine di sterminare i gatti”.
I gatti, inoltre, erano particolarmente benvenuti nei monasteri. Barbero ha raccontato che santa Chiara d’Assisi, l’amica di san Francesco, “aveva in convento una gatta che per scherzo era stata promossa suora, la chiamavano suor Gattuccia”.
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