Quanti omicidi di donne sono realmente femminicidi? La risposta emerge dai dati Istat. Il termine femminicidio è stato coniato da Maria Marcela Lagarde per indicare gli omicidi di donne in quanto donne compiuti da maschi violenti. Era quanto succedeva nella città messicana di Ciudad Juarez. Negli ultimi anni in Italia si è data un’interpretazione generica di questo fenomeno, estendendolo a casi che non hanno caratteristiche vere e proprie dei femminicidi. Nel 2015 sono state uccise donne nel 30% dei casi di omicidio, un dato, tra l’altro, in diminuzione del 5% rispetto agli ultimi due anni. In termini assoluti sono state 156 le donne che hanno perso la vita nel 2015 per morte violenta. La percentuale per gli uomini è del triplo. Ma, tornando alle donne, la realtà dei fatti è che il numero dei femminicidi in Italia è stato di 74 casi nel 2015, cioè di una morte per mano del partner o dell’ex partner per motivi di genere. Si tratta della metà del 30% degli omicidi delle donne.
Inoltre, secondo i dati Onu, l’Italia è una delle nazioni più sicure per il gentilsesso. Moltissimi Paesi europei presentano un dato relativo agli omicidi delle donne superiore a quello italiano del 30%. Un esempio è quanto si verifica in Spagna, dove gli omicidi delle donne nel 2009 sono stati il 43% degli omicidi totali, o il trend della Germania dove sono stati il 47%.
La violenza colpisce le donne, ma molto di più gli uomini. Nel 70% dei casi di omicidi in Italia sono loro a perdere la vita. Secondo i dati Eures, il numero dei suicidi è quattro volte maggiore per gli uomini rispetto alle donne. Anche l’indice di rischio di suicidi è più alto tra gli uomini separati e divorziati (14,2 ogni 100 mila abitanti). Un dato che sale a 28,4 tra gli uomini contro un indice pari a 4,8 tra le donne.
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