Solo il 22% degli italiani va a Messa la domenica, il 9% in meno rispetto al 1995. È quanto emerge dal volume “L’incerta fede”, una ricerca sociologica sulla religiosità in Italia. La ricerca è stata svolta sia sul piano qualitativo (164 interviste in profondità) che quantitativo (3238 questionari) e i temi affrontati sono: vita quotidiana e festiva, felicità e dolore, vita e morte, la rappresentazione di Dio, la preghiera, l'istituzione religiosa e papa Francesco.
In Italia si continua a pregare
Il 26,1% dichiara di dedicare alla preghiera almeno un momento esclusivo a settimana (oltre alla partecipazione rituale come la Messa), mentre solo il 26,8% sostiene di non pregare mai. Il 35% dice di appartenere ad una Chiesa o confessione, ma sono numerose le critiche nei confronti dell'istituzione religiosa.
Felicità e vita dopo la morte
Anche se quasi tutti gli intervistati hanno riportato di provare un tasso di felicità soddisfacente, il 70% sostiene di vivere con una sofferenza, e rispetto ai dati raccolti dallo stesso autore nel 1995 è aumentato dal 10,4 al 19,5% il numero di chi nega convintamente la vita dopo la morte. Poco più della metà sottolinea che la religione aiuta a mantenere una certa tranquillità nei confronti della morte.
Un altro dato testimonia un cambiamento significativo riguardo l’adesione all’istituzione religiosa: il 62,7% è favorevole all’eutanasia, il 20,4% è contrario, e il 16,9% incerto. Nel 1995 i contrari erano invece la maggioranza, con il 42,7%, gli incerti il 34,8 ed i favorevoli solo il 22,5.
Cliccando qui è possibile leggere le prime 20 pagine del volume.
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