La maternità surrogata o utero in affitto è la pratica di portare avanti una gravidanza per un soggetto terzo a fronte di un compenso economico. Sono tantissime le realtà associative e istituzionali contrarie alla maternità surrogata o utero in affitto, dal femminismo al mondo confessionale.
Di solito il bersaglio polemico è proprio la mercificazione della donna, che affittando il proprio utero diventa un oggetto di scambio. Ma ci sono anche tanti rischi per la salute, sia della donna che dei bambini. In questo articolo tradotto dal sito Center for Bioethics and Culture, approfondiamo tre cose da sapere sui rischi della maternità surrogata o utero in affitto.
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La maternità surrogata (o utero in affitto) comporta rischi per la salute che spesso passano sotto silenzio
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Ci sono stati casi di morte di madri surrogate sia negli Stati Uniti che altrove.
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A causa dei costi elevati della surrogazione e del forte desiderio di alzare gli indici di successo, spesso vengono trasferiti più embrioni nella madre surrogata. Oltre all’aumentato rischio di parti cesarei e prolungamento della degenza in ospedale, il British Journal of Medicine avverte: “Gravidanze multiple sono associate a complicazioni materne e perinatali, come diabete gestazionale, riduzione della crescita del feto, pre-eclampsia e morte prematura.”
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Diversi studi hanno riscontrato, per le gravidanze surrogate, “aumenti in parti multipli, ammissioni in unità di cura neonatale intensiva (Neonatal Intensive Care Unit), prolungamento delle degenze e moltiplicazione delle spese ospedaliere rispetto a nati a termine concepiti normalmente e relative cure di nursery”.
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Degli studi suggeriscono che le donne gravide con ovuli di donatrici, molto comuni nel caso di gravidanze surrogate (definizione di surrogazione gestazionale), hanno un rischio triplo di sviluppare ipertensione e pre-eclampsia da gestazione.
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È stato documentato che l’uso di Lupron per preparare una madre surrogata a ricevere il trasferimento di embrioni mette la donna a rischio di aumentata pressione endocranica.
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Ci sono rischi per la salute fisica e psichica nei bambini nati attraverso surrogazione
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I bambini nati attraverso surrogazione sembrano più soggetti ad essere sottopeso alla nascita. Inoltre uno studio del 2014 apparso in Journal of Perinatology riporta un aumento di 4-5 volte in nati morti nelle gravidanze da tecnologie riproduttive assistite.
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La maternità surrogata o utero in affitto interrompe intenzionalmente il legame con la madre che si stabilisce durante la gravidanza. Uno studio del Journal of Child Psychology and Psychiatry riporta che i “bambini nati da maternità surrogata mostrano, all’età di 7 anni, maggiori difficoltà di adattamento”, e che “l’assenza di un legame gestazionale con la madre può essere un problema”. Lo studio suggerisce anche che queste difficoltà “possono essere state sottorappresentate dalle madri da donazione, che possono aver voluto mostrare i loro bambini in una luce positiva.”
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Giovani adulti nati da donazioni anonime di gameti risultano gravemente disorientati genealogicamente, sia secondo studi empirici che da testimonianze concrete. Uno studio nella rivista Human Reproduction conclude “La rivelazione ai bambini concepiti attraverso donazione di gameti non dovrebbe essere opzionale”.
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La maternità surrogata è costosa, rischiosa ed eugenica, e comporta coercizioni
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L’industria della fertilità è valutata molti miliardi di dollari nei soli Stati Uniti. Una rassegna di molti siti di agenzie mostra un approccio disumanizzante, in cui i pazienti sono definiti “clienti”, le madri surrogate “portatrici”, e gli accordi relativi alla gravidanza surrogata “vendite”.
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Nel corso di una gravidanza surrogata, gli aspiranti genitori sostengono le spese relative alla fecondazione in vitro, donazione di ovuli, gravidanza surrogata, ecc. ma l’assicurazione sanitaria sostiene i costi di lungo termine associati a queste gravidanze ad alto rischio, che richiedono ospedalizzazioni più lunghe e cure intensive per le madri surrogate e i bambini.
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Rispetto alle gravidanze naturali, le gravidanze surrogate singole o gemellari hanno comportato spese ospedaliere 26 volte superiori, e 173 volte superiori nel caso di tre o più nati.
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Teresa Erickson, un’avvocatessa specializzata in riproduzione, condannata per vendita di bambini, si è definita “la punta dell’iceberg”. Rudy Rupak, fondatore di Planet Hospital, un fornitore globale di riproduzione in vitro, ha detto al New York Times: “Non è un gran segreto. C’è un mucchio di imbrogli nella fecondazione in vitro/surrogazione, perché si possono fare un mucchio di soldi”.
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È stato proposto che la pubblicità che parla solo dei vantaggi di affittare il proprio utero dovrebbe invece parlare anche dei rischi. In sostanza, allo stato attuale ci sono notevoli problemi etici e politici. Tuttavia intermediari e medici che badano al profitto oppongono resistenza agli inviti a fare gli studi necessari o ad avvisare le donne dei potenziali rischi.
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Spesso la surrogazione si basa sullo sfruttamento di donne povere o a basso reddito da parte di coloro che intendono pagare per la surrogazione. Queste transazioni in condizioni di disparità conducono a consenso “non informato”, coercizione, bassi compensi, scarsa cura della salute, e gravi rischi per la salute delle donne a breve e lungo termine. Come il Parlamento Europeo ha dichiarato in una risoluzione del 2011, la surrogazione è “uno sfruttamento del corpo della donna e dei suoi organi riproduttivi”.
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La Task Force dello Stato di New York sulla vita e la Legge affermano che la maternità surrogata commerciale “non può essere distinta dalla vendita di bambini e che espone i bambini a un rischio significativo di danni”.
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