
Se pensate che vincere al gioco d’azzardo sia una questione di calcolo delle probabilità, di geniali intuizioni matematiche condite – perché no – da un pizzico di fortuna, vi sbagliate di grosso. Perché vincere al gioco non è solo improbabile: è impossibile. Già negli anni passati ci siamo occupati di gioco d'azzardo, lotterie, slot machine facendo notare che in Italia si stampano 1/5 dei gratta e vinci del mondo (anche questo è gioco d'azzardo, non solo il poker a Las Vegas) e di come spendiamo più in Slot che in libri. In una serie di articoli descriveremo le dinamiche che vi sono dietro a un'industria che nel 2016 ha fatto spendere agli italiani 95 miliardi di euro.
Dal Lotto, al Win for Life, dai Gratta e Vinci alle slot machine: il nostro punto di partenza sarà l’analisi più che approfondita contenuta nel libro “Fate il nostro gioco”, scritto a quattro mani dal matematico Paolo Canova e dal fisico Diego Rizzuto.
Per cominciare, che cosa significa vincere al gioco d'azzardo? Siamo sicuri di sapere veramente cosa intendiamo quando parliamo di “vincita”?
Gioco d’azzardo: quando vinco davvero?
Proviamo a porre la questione in termini matematici puri e semplici: io vinco quando il mio bilancio è in attivo. Quando cioè il ricavo è superiore alla spesa. In altre parole: gioco 1 euro e ne vinco 2. Semplice no? Non proprio. Prendiamo l’esempio di un giocatore abituale: per sapere se ha vinto o no, dovrebbe tenere conto dei soldi che ha investito dalla prima volta che ha iniziato a giocare, ma raramente ciò accade. Prima di tutto perché entrano in gioco dei meccanismi psicologici che spingono il giocatore ad azzerare il bilancio ogni volta che “si siede al tavolo”. Inoltre, esistono una serie di trucchi più o meno nascosti all'interno dei singoli giochi che ci spingono a credere di aver vinto quando in realtà non è così. Un caso emblematico sono le vincite di importi più bassi rispetto alla spesa, che rendono molto difficile (anzi, impossibile) capire non solo come vincere ai gratta e vinci ma anche se sto vincendo oppure no.
Infine perché il banco vince sempre. Non è un modo di dire: chi mette sul mercato un gioco, che siano le slot machine nei bar, i gratta e vinci dal tabaccaio o la roulette nei casinò, lo fa per guadagnarci. Certo, non tutti i giochi sono uguali: in alcuni i giocatori perdono a velocità più ridotta, per altri la discesa è molto più rapida. Esiste addirittura una formula matematica, chiamata “formula della convenienza” che può calcolare quanto siamo destinati a perdere e in quanto tempo.
C’è poi una legge, chiamata “legge dei numeri davvero grandi” che afferma che qualsiasi cosa accade, se si fanno un numero sufficiente di tentativi. Applicata al gioco d’azzardo, essa sembrerebbe provare che giocare conviene, anzi: conviene giocare sempre e sempre di più. Ma attenzione, che una cosa sia teoricamente possibile non la rende “praticamente possibile”, ossia realizzabile nella realtà.
I nostri errori di valutazione si basano anche su tutta una serie di idee condivise ma empiricamente indimostrabili che abbiamo sul caso: ad esempio che alla roulette, dopo una serie di neri sia più probabile che esca rosso invece che ancora nero. In realtà le stastiche della roulette sull'alternanza di rosso e nero non funziano proprio così. Si tratta della cosiddetta "Fallacia dello scommettitore”; un fenomeno che, come dimostra uno studio del National Bureau of Economic Research, non influenza solo i giocatori d’azzardo ma anche giudici, e perfino arbitri della Major League Baseball (MLB). Ma è anche un po’ la stessa questione dei “numeri ritardatari” al gioco del Lotto che ha alimentato vere e proprie psicosi collettive, come accaduto per il numero 53 sulla ruota di Venezia.
Ma allora per vincere non c’è proprio niente che possiamo fare? In realtà, una cosa c’è: basta non giocare.
Il volume “Fate il nostro gioco” è uscito il 10 marzo 2016 per la casa editrice Add Editore. Si può prenotare onine su Amazon e su Ibs.
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