Nonostante la pandemia, nel 2021 in Italia la spesa per il gioco d’azzardo è arrivata a 107,5 miliardi di euro, pareggiando quasi l’ammontare del 2019.
In passato abbiamo già parlato del fatto che in Europa nessuno incassa, con il gioco d’azzardo, quanto l’Italia e che ⅕ dei gratta e vinci del pianeta sono stampati nel nostro Paese, ma è interessante evidenziare come si sia evoluta la spesa degli italiani per il gioco d’azzardo durante e dopo la pandemia.
Avvenire e Linkiesta hanno riportato che nel 2019 gli italiani hanno speso 110,5 miliardi per le scommesse, scesi a 88,3 miliardi l’anno successivo a causa del Covid e del lockdown che hanno portato alla chiusura delle sale e dei casinò e alla sospensione della maggior parte delle competizioni sportive su cui scommettere. Nel 2021 gli italiani sono tornati a scommettere: la spesa ha raggiunto quota 107,5 miliardi di euro, tornando quasi ai livelli record raggiunti nel 2019. Per quanto riguarda il 2022, invece, l’azienda H2 Gambling Capital – che fornisce dati di mercato e servizi di consulenza – ha previsto la minaccia a livello globale di superare la spesa del 2019.
Lo Stato italiano sembra l’unico a non aver fatto affari a causa della bassa tassazione: la tassazione dell’online è molto inferiore a quella che colpisce la rete fisica e nel 2021 gli italiani hanno speso nell’azzardo online 67,5 miliardi, più del 62% del totale giocato, mentre nel 2019 il 67% veniva speso nell’azzardo fisico. Rispetto al 2019, nel 2021 l’Erario ha perso circa il 35% dei propri incassi derivanti da gioco d’azzardo, passando dagli 11,35 miliardi di euro di tasse del 2019 ai 7,7 miliardi di euro del 2021.
Analizzando i dati si osserva che per quanto riguarda le slot machine e le VLT (video lottery terminal) si è passati dai 46,6 miliardi del 2019 a poco meno di 15 miliardi del 2021; mentre per le scommesse sportive – sia in agenzia che on line – si è passati dai 12,5 miliardi del 2019 a meno di 15 nel 2021.
La raccolta in agenzia è crollata: è passata da 4,8 miliardi a 1,8, compensata però dalla raccolta online che dai 7,7 miliardi del 2019 è arrivata a 13 miliardi nel 2021, con un aumento del 56,6% in due anni. Risultati positivi anche per casinò, poker e slot, passati da 26,3 miliardi del 2019 a 54,5 del 2021.
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