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L’Agenzia delle Entrate ha incassato nei primi otto mesi del 2019 ben 16,8 miliardi dalle imposte su tabacchi e gioco d’azzardo che hanno sorpassato per la prima volta nella hit parade delle tasse le odiatissime accise sui carburanti ferme a 15,8 miliardi.
Gratta e vinci e Marlboro valgono per le finanze pubbliche più dei balzelli sulla casa, visto che il gettito di Imu e Tasi in tutto il 2018 è stato “solo” di 17 miliardi. Una forbice destinata ad allargarsi grazie alla manovra 2020 dove le “tasse del peccato” - come le chiamano gli anglosassoni - si confermano un inesauribile bancomat per il Tesoro.
Il vizio più redditizio per l’Agenzia delle Entrate resta quello, socialmente una piaga, del gioco d’azzardo. Superando di gran lunga alcolici e tabacco. Gli italiani – tra lotterie, totip e videopoker - hanno scommesso nel 2018 oltre 105 miliardi di euro che hanno reso all’erario 13,7 miliardi; una cifra che epurata dalle vincite del Lotto significa comunque un incasso netto per lo stato di 10,1 miliardi, il doppio di una decina di anni fa.
Il “Bollettino delle entrate” gennaio-agosto 2019 del ministero dell’Economia certifica anche per quest’anno un trend positivo per i conti pubblici: il Lotto ha reso 5,1 miliardi (204 milioni più dello stesso periodo dell’anno precedente), la voce “apparecchi e congegni di gioco” ha macinato 445 milioni di entrate in più con un montepremi totale per il Tesoro di 4,4 miliardi.
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