Cosa dicono la Chiesa e papa Francesco sulle persone e le unioni omosessuali | documentazione.info

Cosa dicono la Chiesa e papa Francesco sulle persone e le unioni omosessuali

di Redazione, 10 maggio 2022

Da poche ore è  stata pubblicata una breve lettera di risposta di papa Francesco ad alcune domande del sacerdote gesuita James Martin sul rapporto tra fede, Chiesa e persone LGTB (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), con particolare riferimento ai cattolici LGTB (qui la traduzione in italiano):

Alla domanda “Cosa dice a un cattolico Lgbt che ha sperimentato il rifiuto della Chiesa?”, papa Francesco ha così risposto:

Vorrei che lo riconoscessero non come "il rifiuto della Chiesa", ma invece come quello di "persone nella Chiesa". La Chiesa è una madre e chiama a raccolta tutti i suoi figli. Prendiamo ad esempio la parabola degli invitati al banchetto: "i giusti, i peccatori, i ricchi e i poveri, ecc." (Matteo 22:1-15; Luca 14:15-24). Una Chiesa "selettiva", di "sangue puro", non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta.

Come già successo in altre circostanze, papa Francesco è tornato su quella che è la dottrina della Chiesa Cattolica nei confronti delle persone omosessuali, senza introdurre novità di chissà quale tipo, e distinguendo chiaramente tra quelli che possono essere gli errori delle singole persone e il pensiero della Chiesa, madre che “chiama a raccolta tutti i suoi figli”.

Cosa dice la Chiesa sugli omosessuali

Concretamente è possibile leggere nero su bianco qual è la posizione della Chiesa Cattolica nei confronti delle persone omosessuali, cristiane e non, senza grosse possibilità di fraintendimenti. Le due fonti principali sono il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica

Nell’articolo 6 della sezione seconda del Catechismo, dedicato al sesto comandamento, c’è un paragrafo dedicato alle diverse forme della castità, tra le quali, per esempio, la castità da vivere all’interno del matrimonio cristiano. È infatti importante ricordare, soprattutto in questo contesto, che “Ogni battezzato è chiamato alla castità” (n. 2348), che nella Chiesa Cattolica non è mai negazione di qualcosa ma è sempre un dono per qualcosa di bello (qui abbiamo parlato, per esempio, alla castità del celibato come risposta al problema degli abusi).

Per quanto riguarda cosa dice la Chiesa sull’omosessualità, i punti importanti del Catechismo sono quelli che vanno dal 2357 al 2359. Ne riportiamo alcuni passaggi:

[...] «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati». Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati. (2357)

Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali innate. [...] Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. (2358)

Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un'amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana. (2359)

Ricapitolando, dal punto di vista della Chiesa, a) gli atti omosessuali sono sempre sbagliati (come lo sono gli atti sessuali compiuti al di fuori del matrimonio ma anche alcuni all'interno del matrimonio se non aperti alla vita), b) gli omosessuali devono essere accolti con rispetto, e sono c) chiamati alla castità (come tutti i battezzati e come tutti i battezzati sono chiamati alla santità). 

Certo, nel catechismo si parla di “tendenze omosessuali innate”, ma sarebbe assurdo allora implicare che le stesse cose non si possano intendere per chi “si sente donna”, “si sente uomo”, “si sente non binario” a prescindere dalla propria sessualità biologica: il Catechismo non è un testo approfondito di gender studies (anche se c’è un documento del Vaticano dedicato proprio a questo), per cui è comprensibile che ci sia una definizione di omosessualità di carattere generale.

Cosa dice la Chiesa sulle unioni omosessuali

Se nel catechismo sembra che non ci sia nulla sulle unioni omosessuali, altro tema in cui in passato si sono usate a sproposito le parole di papa Francesco, la posizione della Chiesa sulle unioni omosessuali si può leggere nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, ai punti 227 e 228. Ne riportiamo alcuni passaggi:

Il matrimonio non è un semplice patto di convivenza, bensì un rapporto con una dimensione sociale unica rispetto a tutte le altre, in quanto la famiglia, provvedendo alla cura e all'educazione dei figli, si configura come strumento primario per la crescita integrale di ogni persona e per il suo positivo inserimento nella vita sociale. (227)

Soltanto un'antropologia rispondente alla piena verità dell'uomo può dare una risposta appropriata al problema, che presenta diversi aspetti sia sul piano sociale che ecclesiale. Alla luce di tale antropologia si rivela quanto sia incongrua la pretesa di attribuire una realtà “coniugale” all'unione fra persone dello stesso sesso. [...] La persona omosessuale deve essere pienamente rispettata nella sua dignità e incoraggiata a seguire il piano di Dio con un impegno particolare nell'esercizio della castità. [...] se dal punto di vista legale il matrimonio tra due persone di sesso diverso fosse solo considerato come uno dei matrimoni possibili, il concetto di matrimonio subirebbe un cambiamento radicale, con grave detrimento del bene comune. (228)

Dal punto di vista della Chiesa Cattolica le unioni tra persone omosessuali, le unioni di fatto, non sono equiparabili al matrimonio tra uomo e donna.

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