In Italia nel 2023 sono morte 1.041 persone sul lavoro, 2,8 al giorno, considerando i decessi avvenuti sul luogo di lavoro (799) e quelli “in itinere” (242), cioè nel tragitto tra casa e luogo di lavoro e viceversa. È quanto emerge dalla ricostruzione fatta dall’INAIL componendo i dati rilevati su base mensile del 2023.
Complessivamente nel 2023 sono morte meno persone sul lavoro rispetto al 2022, ma solo perché sono diminuiti i morti in itinere, passati da 300 a 242, mentre i morti sul luogo di lavoro sono stati 9 in più rispetto all’anno precedente.
Quanti uomini e quante donne sono morti sul lavoro nel 2023 in Italia
Le vittime sul lavoro di sesso maschile sono la grande maggioranza. Delle 1.041 persone morte sul lavoro nel 2022 in Italia, 83 sono donne, mentre il restante (91,7%) sono uomini. Per entrambi i sessi quasi la metà dei decessi rientra nella fascia tra i 50 e i 64 anni.
Nel conto totale dei morti sul lavoro sono incluse anche le 36 vittime causate da 15 infortuni mortali “plurimi”, ovvero gli infortuni in cui hanno perso la vita due o più lavoratori.
Il numero di denunce di infortunio sul lavoro nel 2023
Nel 2023 le denunce di infortunio presentate all’Inail sono state 585.356, in calo del 16,1% rispetto alle 697.773 del 2022, considerando che questa diminuzione coincide con la minore incidenza dei casi di Covid tra i lavoratori nel 2023.
Le patologie più frequenti, in continuità con gli anni precedenti, sono quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo che rappresentano il 65,3% del totale delle denunce di infortunio sul lavoro.
Seguono le malattie del sistema nervoso e le patologie a carico dell’orecchio e dell’apofisi mastoide. Sensibile anche l’aumento registrato dai tumori, che sono passati dalle 1.630 denunce del 2022 alle 2.018 del 2023 (+23,8%).
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