La popolazione italiana nel 2006

Istat, Annuario statistico italiano 2007

Residenti in Italia: 268mila stranieri in più
Alla fine del 2006 i residenti in Italia sono 59.131.287, circa 380.000 in più rispetto all’anno  precedente. Tale incremento si deve quasi esclusivamente al saldo attivo del movimento migratorio  (+377.458 unità), mentre il movimento naturale, che torna ad essere positivo, contribuisce con  2.118 unità.  Al 1° gennaio 2007 gli stranieri residenti sono 2.938.922 con un incremento rispetto  all’anno precedente di 268.408 unità (+10,1%); attualmente gli stranieri iscritti in anagrafe  rappresentano il 5% della popolazione totale, un valore quasi doppio rispetto al 2,7% del 2003. 

Natalità: Italia in fondo alla classifica UE
La fecondità delle donne italiane nel 2006 è salita a 1,35 (da 1,32 figli per donna nel 2005), si tratta  del livello più alto registrato in Italia negli ultimi anni. Nell’UE15, ma per il confronto  internazionale i dati si fermano al 2005, il nostro paese rimane comunque uno di quelli meno  prolifici. Se invece si considera l’UE27 l’Italia sopravanza molti paesi dell’Europa dell’Est che  hanno livelli di fecondità decisamente più bassi (1,24 la Polonia, 1,25 la Slovacchia, 1,26 la  Slovenia e 1,28 la Repubblica Ceca ).

Calano i matrimoni
Ancora in calo i matrimoni, che scendono da 247.013 del 2005  a 243.511 del 2006 con un tasso  che passa dal 4,3 al 4,2 per mille. Continuano poi a diminuire i matrimoni celebrati con rito  religioso, che si attestano al 66,3% del totale (erano il 67,6% nel 2005), mentre quelli con rito  civile salgono al 33,7% del totale (erano il 32,4% nel 2005). Nelle regioni centro-settentrionali la  percentuale dei matrimoni religiosi scende al 56,2%, nel Sud è del 79,2%. 

Invecchiamento
Prosegue il processo di invecchiamento della popolazione: al 1° gennaio 2007 l’indice di vecchiaia  (rapporto tra la popolazione ultrasessantacinquenne e quella con meno di 15 anni) registra un  ulteriore incremento, raggiungendo un valore pari al 141,5%. Considerando i dati a livello  internazionale, che però si fermano al 1° gennaio 2005, il nostro paese, con un indice al 137,8%, è  tra quelli maggiormente investito dal processo di invecchiamento della popolazione. Tra i paesi che  superano la soglia del 100%, ovvero Germania, Bulgaria, Grecia, Spagna, Lettonia, Portogallo,  Slovenia ed Estonia, nessuno arriva a sfiorare il 130%. Ormai un italiano su cinque è  ultrasessantacinquenne e anche i “grandi vecchi” (dagli ottanta anni in su) sono in continuo  aumento, e rappresentano più del 5% del totale della popolazione.