di redazione, 24 luglio 2017
Metà degli aborti del Regno Unito vengono richiesti da donne che utilizzano contraccettivi ritenuti sicuri. È quanto emerge da un report della British Pregnancy Advisory Service (BPAS), una delle più grandi charity inglesi impegnate nella gestione di servizi legali per l'aborto. Circa 70.000 donne ogni anno si rivolgono alla BPAS per terminare una gravidanza indesiderata o con sviluppi problematici del feto.
I metodi contraccettivi sicuri
Il report distingue tra due gruppi di metodi contraccettivi, quelli più sicuri (come trattamenti ormonali o impianti) e quelli ordinari (preservativo o anello contraccettivo). Nel 2016 le donne che si sono rivolte alla BPAS per terminare la gravidanza sono state 60.592. Più della metà di queste (51,2%) utilizzava almeno un metodo contraccettivo dei due gruppi descritti. Il 24,1% stava utilizzando un metodo contraccettivo sicuro.
La pillola è il contraccettivo più sicuro?
Il report mostra che in Inghilterra la pillola è il contraccettivo sicuro più diffuso, utilizzato da 9 donne su 100. Lo studio mette in guardia sul fatto che cure ormonali di questo genere possono nascondere i segni della gravidanza, rendendola chiara solamente intorno alla ventesima settimana, ovvero a ridosso del periodo oltre il quale non è possibile ricorrere legalmente all'aborto. Questo studio è approfondito da un altro report della BPAS: Perché le donne richiedono l'aborto dopo 20 settimane.
Esistono metodi contraccettivi sicuri al 100%?
Secondo lo studio della BPAS, "nessun metodo contraccettivo è efficace al 100%, eppure il discorso pubblico e alcune iniziative di controllo delle nascite sempre più frequentemente sottointendono che l'aborto possa sempre essere evitato tramite i metodi contraccettivi."
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