
I cervelli in fuga dal Sud al Nord costituiscono una spesa enorme per il Mezzogiorno. A dirlo è Gaetano Vecchione, ricercatore di Economia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, che su opencalabria.com ha pubblicato un breve saggio in cui quantifica i costi che comporta la cosiddetta migrazione intellettuale interna al nostro Paese.
Migrazione intellettuale: i numeri e i costi
Nel 2016 i flussi migratori cosiddetti intellettuali hanno coinvolto complessivamente 104.000 persone e si possono suddividere tra Ante lauream (43.172 gli studenti coinvolti) e Post lauream (61mila persone coinvolte). Secondo il professor Vecchione, “il dato è particolarmente significativo se confrontato con il numero di studenti che gli atenei del Sud hanno laureato nello stesso anno: circa 90.000 persone”.
Secondo le stime la migrazione intellettuale costerebbe al Mezzogiorno circa 5 miliardi all’anno tra mancati consumi privati e pubblici e spesa pubblica regionale investita in istruzione e non recuperata a causa della migrazione.
La soluzione alla migrazione intellettuale
La soluzione? Attrarre e non trattenere. Per Gaetano Vecchione il problema si può affrontare fornendo programmi formativi più attraenti e maggiormente spendibili a livello europeo per i giovani, ma anche incentivando programmi di ricerca al Sud o investimenti di aziende ed imprese.
Per un approfondimento ulteriore sul tema, e consultare la bibliografia, è possibile leggere l’articolo integrale qui.
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