Paternità: a che età si fa il primo figlio in Italia?

di Sara Maddaloni, 21 marzo 2024

L’Italia è il paese europeo dove si diventa padre più tardi. 

Come risulta dai dati pubblicati da Istat, nella penisola il primo figlio si fa a un’età media di 35,8 anni: dalla fine degli anni ‘90, quando l'età media a cui si faceva il primo figlio era circa di 25 anni, è aumentata di 10 anni.

La città in cui gli uomini fanno un figlio prima è Catania, con un’età media di 34.18 anni. A Milano si diventa papà mediamente a 36.49 anni, a Roma a 36.31. Infine, la città italiana ad avere il primato di uomini che hanno il primogenito più tardi è Oristano, con un'età media di 37.01 anni. 

Questo trend, però, non riguarda solo l’Italia: in tutta Europa si aspetta sempre di più prima di fare un figlio. Sul podio, subito dopo il nostro paese, sono collocate la Francia e la Germania, con età media di 33,9 e 33,2 anni. In generale i paesi mediterranei tendono ad avere un’età media in cui arriva il primo figlio più avanzata, per ragioni soprattutto socio-economiche: i giovani faticano maggiormente ad accedere in modo stabile al mondo del lavoro e sono meno tutelati. I paesi con i papà più giovani sono, invece, quelli dell’est Europa, dove è diffusa una forte connotazione sociale rispetto all’avere figli presto.

Il motivo per cui la paternità tarda ad arrivare sempre di più è legato soprattutto ai cambiamenti sociali che hanno interessato il nostro paese nell’ultimo periodo. Le nuove generazioni, infatti, devono affrontare percorsi scolastici più lunghi rispetto al passato e hanno sempre più difficoltà a trovare una professione. Ma è soprattutto l’instabilità economica, dovuta all'aumento del costo degli appartamenti, dei generi alimentari, delle rette degli asili nido e dei beni per la cura per l'infanzia, a trattenere i giovani dalla decisione di diventare genitori. In più una delle più comuni cause di avvicinamento alla soglia di povertà è proprio mettere al mondo uno o più figli.

Nella scelta di quando avere un figlio, però, sembra che ci si dimentichi che la fertilità, sia maschile che femminile, ha il picco tra i 20 e i 30 anni: le caratteristiche funzionali dello spermatozoo come motilità, morfologia e anche i danni al Dna, infatti, peggiorano con il passare degli anni. Conseguenza dell'età che avanza è anche l'aumento del tempo di esposizione agli inquinanti ambientali esterni, come le microplastiche che costituiscono un grave problema per la fertilità maschile. 

Questi mutamenti nei comportamenti riproduttivi incidono notevolmente sull’equilibrio socio-demografico e economico dei paesi, Italia compresa. Arrivando più tardi il primogenito, si fanno meno figli, le famiglie sono meno numerose di un tempo e di conseguenza si registra un graduale invecchiamento della popolazione. 

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