Alla fine del 2019 la popolazione italiana è diminuita di 188.721 unità rispetto all’inizio dello stesso anno. Questo è il risultato dell’ennesimo record negativo di nascite e di un aumento del numero di cancellazioni anagrafiche per l’estero.
La crisi delle nascite in Italia
Per il quinto anno consecutivo diminuiscono le nascite in Italia: sono stati iscritti all’anagrafe 420.170 bambini contro i 439.747 del 2018 (- 4,5%). La flessione negativa è ancora peggiore di quella tra il 2017 e il 2018, che era stata “solo” del 4%. Il saldo naturale (ovvero la differenza tra nuovi nati e numero di decessi) è stato nel 2019 di -214.000 unità, mentre il numero di decessi è rimasto quasi invariato rispetto all’anno precedente (sono morte 634.000 persone, solamente 1.300 persone in più rispetto al 2018). Il trend del saldo naturale è omogeneo in tutta Italia, con la sola eccezione della provincia di Bolzano.
Le cancellazioni anagrafiche
La crisi demografica registrata dall’ISTAT viene aggravata anche dall’aumento delle cancellazioni anagrafiche in favore dell’estero: nel 2019 sono state 182.154, 25mila persone in più dell’anno precedente (+16,1). In questa cifra sono compresi sia i cittadini stranieri che si spostano dall’Italia verso un altro paese (+39% rispetto al 2018) che quelli italiani (+8,1% rispetto al 2018).
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