Rosa Maria Segale (1850-1941), nota soprattutto come Suor Blandina, è stata una suora e missionaria italiana. La storia di questa donna è poco nota in Italia anche se per lei è stato addirittura aperto un processo di canonizzazione per via delle sue azioni in difesa degli ultimi in una zona del mondo e in un periodo storico nei quali la vita umana non aveva molto valore, il Far West.
Riportiamo di seguito un breve racconto della vita di questa donna fuori dal comune. Altre informazioni si possono trovare sul sito delle suore della Carità di Cincinnati, di cui Blandina faceva parte, e sul sito ufficiale della sua causa di canonizzazione.
L’arrivo negli Stati Uniti della famiglia di suor Blandina
Maria Rosa Segale nacque il 23 gennaio 1850 a Cicagna, un piccolo villaggio di montagna vicino a Genova. Suo padre, Francesco, era un contadino analfabeta e sua madre, Giovanna Malatesta, era una trovatella. Seguendo i sogni di un futuro migliore, la famiglia emigrò negli Stati Uniti nel 1854. Frequentò le scuole dirette dalle Suore di Notre Dame de Namur e dalle Suore della Misericordia. Quando finì la scuola elementare, Maria Rosa frequentò la Mount St. Vincent Academy, dove incontrò per la prima volta le Suore della Carità di Cincinnati. Osservò il lavoro delle suore tra i malati, gli orfani e come infermiere durante la guerra civile, e quando completò i suoi corsi alla Mount St. Vincent, all'età di 16 anni, il 13 settembre 1866, si unì a quella comunità e divenne nota come Suor Blandina, prendendo il nome da una martire cristiana del II secolo d.C.
Suor Blandina, una vita di frontiera
Dopo aver trascorso alcuni anni a insegnare in alcune scuole dell'Ohio, suor Blandina fu mandata nel 1872, da sola e attraverso il “Santa Fe Trail”, a Trinidad nel Territorio del Colorado. Qui fu iniziata alla vita di frontiera con tutte le sue avventure e i suoi pericoli. Incaricata di insegnare nella scuola pubblica, ebbe anche incontri con Billy the Kid e con la "giustizia di frontiera".
Qui la giovane suora italiana si è resa protagonista di atti di coraggio come far desistere folle di uomini armati dal farsi giustizia da soli, aiutare criminali a cercare il perdono delle loro vittime e addirittura salvare un uomo da un’impiccagione facilitando la riconciliazione tra lui e l'uomo a cui quest’ultimo aveva sparato. Le avventure di suor Blandina sono state raccontate in romanzi, programmi televisivi, storie e anche un fumetto. Nel 1966 la sua storia di coraggio è stata raccontata anche in un episodio della serie CBS Death Valley Days, "The Fastest Nun in the West", la suora più veloce del West.
Nel 1877, Suor Blandina si trasferì a Santa Fe, dove le sue attività continuarono nelle scuole, nell'orfanotrofio e nell'ospedale che le suore della Carità gestivano. Dopo aver trascorso quattro anni a Santa Fe, andò ad Albuquerque dove, oltre al suo lavoro di insegnamento, aprì una Wayfarer House, un ospizio per persone senza dimora, ed ebbe occasione di difendere i diritti dei nativi americani e dei messicani. Facendo base ad Albuquerque fece compì viaggi nelle zone minerarie e lungo i percorsi della ferrovia per raccogliere denaro per sostenere le missioni delle Suore. Più tardi ritornò a Trinidad e trascorse un breve periodo a Pueblo, in Colorado. Le memorie del suo periodo vissuto nelle Montagne Rocciose sono state pubblicate nel 1932, con il titolo At the End of the Santa Fe Trail.
Suor Blandina e il bandito Billy the Kid
Nel suo libro di memorie basato sulla corrispondenza tra suor Blandina e la sorella Giustina, viene raccontato un incontro tra la giovane suore e il famigerato bandito Billy the Kid. I due, stando al racconto, si conobbero a Trinidad. Un giorno, la suora “più veloce del West” venne a sapere che Billy stava recandosi in città per vendicarsi dei quattro medici che si erano rifiutati di curare uno dei suoi compagni di brigata. Saputolo, andò dal banditoferito e lo curò. Quando Billy the Kid arrivò in città, Blandina lo dissuase dal vendicarsi, e addirittura lui la ringraziò per essersi presa cura dell’amico. Ecco una descrizione del fuorilegge tratta da una lettera di suor Blandina oggi presente nel libro The Genoese (traduzione nostra):
"I suoi occhi erano grigio-azzurri, la carnagione rosea, e aveva l'aria di un ragazzino... che non dimostrava più di diciassette anni. Poteva apparire come un innocente, se non fosse stato per la ferrea fermezza dei suoi propositi, buoni o cattivi, che si poteva leggere nel suo sguardo;... poteva scegliere la strada giusta e invece ha scelto quella sbagliata".
L’impegno di suor Blandina in favore degli ultimi
L'intrepida suor Blandina tornò in Ohio nel 1893, e quattro anni dopo fu mandata, con sua sorella, suor Giustina Segale, ad occuparsi degli immigrati italiani poveri a Cincinnati. Le due sorelle Segale qui fondarono e gestirono il Santa Maria Institute, la prima settlement house (ricoveri per accogliere i poveri) cattolica negli Stati Uniti nel 1897. Trovando assistenza da diverse fonti riuscirono a fornire servizi di ogni tipo per assistere i poveri e i bisognosi.
Suor Blandina e la sorella visitarono le carceri e gli ospedali dove venivano ricoverati i poveri, impegnandosi per contrastare il traffico di esseri umani e la delinquenza giovanile. Un resoconto di questo periodo è raccontato in una serie di diari tenuti da suor Giustina, e in The Story of the Santa Maria Institute di Anna Minogue. Nel 1900, tornò ad Albuquerque per due anni per aiutare ad avviare il St. Joseph Hospital, attivo ancora oggi con il nome di CHI St. Joseph's Children.
Nel 1933, all'età di 83 anni, Suor Blandina si ritirò nella casa madre delle Suore della Carità. Qui condusse una vita di preghiera e mantenne una viva corrispondenza con i suoi numerosi amici e conoscenti. Morì il 23 febbraio 1941, appena un mese dopo aver festeggiato il suo 91° compleanno.
La causa per la sua canonizzazione è stata promossa dal consiglio del St. Joseph Hospital e approvata dal Vaticano: suor Blandina ha acquisito così il titolo di Serva di Dio.
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