«Gli ebrei hanno bisogno di una loro patria». Parola di Pio XII

Redazione, 12 marzo 2012

Papa Pacelli appoggiò la creazione di una patria ebraica in Palestina. Lo dicono i documenti recentemente pubblicati dalla Pave the Way Foundation, che risalgono a un lungo periodo che va dal 1917 agli anni del pontificato.

Sin da quand'era segretario degli Affari straordinari presso la Curia di Roma, mons. Eugenio Pacelli si impegnò personalmente a creare i presupposti per la nascita del moderno Stato di Israele. Nel 1917 chiese al governo tedesco di proteggere gli ebrei di Palestina, minacciati dall'Impero Ottomano, e nel 1926, sempre in Germania, lanciò un appello ai cattolici di unirsi al movimento pro-Palestina. Divenuto papa, impose il suo punto di vista a chi, come monsignor Domenico Tardini, era contrario ad aiutare gli ebrei a stabilire una patria, e deluse la delegazione araba che, nel 1946, voleva dissuaderlo dall'appoggiare questo progetto.

A questi documenti fa eco una ricerca della Fondazione Raoul Wallenberg, secondo la quale Pio XII ha spianato la strada ai Paesi cattolici membri delle Nazioni Unite per votare positivamente a favore di una spartizione della Palestina nel novembre del 1947. E nel 1955 il Vaticano incoraggiò la Spagna a riconoscere lo Stato ebraico.

Insomma, un atteggiamento molto lontano dalla leggenda di Pio XII antisemita.

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