Debiti e stipendi bassi in difficoltà famiglie e giovani

IlMessaggero.it e Repubblica.it, 17 e 18 novembre 2007
L'84% della tredicesima sarà speso per pagare bollette e debiti
Ilmessaggero.it, 17.11.07

La tredicesima attesa per tutto l'anno sfumerà in gran parte in scadenze fiscali, mutui e rimborsi dei debiti più che in regali e tempo libero. Secondo l'Adusbef, nelle tasche degli italiani resterà appena il 16% della gratifica natalizia: l'84%, infatti, verrà letteralmente mangiato da imposte, mutui, assicurazioni e bolli.

6% di perdita del potere di acquisto
Secondo l'associazione dei consumatori il monte tredicesime in arrivo a dicembre sarà quest'anno di 33,4 miliardi. Categoria per categoria, ai pensionati arriveranno 9,9 miliardi, ai lavoratori pubblici 8,6 miliardi e ai dipendenti privati di agricoltura, industria e terziario 14,9 miliardi. Circa il 60% sarà però assorbito da fisco e rate, mentre un altro 24% servirà per pagare i prestiti contratti in un anno «durissimo di rincari e aumenti - dice l'Adusbef - che hanno falcidiato i redditi delle famiglie», con una perdita di potere d'acquisto del 6% rispetto allo scorso anno.

L’ici i mututi e il rischio di insolvenza
A «bruciare un'ampia fetta» sarà innanzitutto l'Ici: entro il 20 dicembre, spiega l'Adusbef, saranno infatti versati in totale 5,6 miliardi di euro (il 16,7% del totale). La Rc auto «mangerà 4,5 miliardi», circa il 13,5% delle tredicesime, mentre 4,6 miliardi (13,7%) di euro serviranno per pagare le rate dei mutui per la casa, sui quali peraltro «incombe un pesante rischio di insolvenza per circa 1,9 milioni di famiglie».

Altre tasse, l’indebitamento delle famiglie cresciuto del 9%
«Il salasso per le famiglie - continua l' associazione - non finisce qui: 3,5 miliardi se ne andranno infatti per pagare le tasse di auto e moto (10,5%), mentre 1,5 miliardi spariranno per il canone Rai (4,5%)». E non solo: «La tredicesima per la maggior parte delle famiglie è già stata ipotecata per tasse, ratei e bollette delle utenze domestiche (Enel, Telecom, Eni), ma un ulteriore 24,8%, pari a 8,3 miliardi di euro, servirà per pagare i prestiti contratti con banche, finanziarie, parenti e amici, dato che stipendi e pensioni non bastano più per far quadrare i bilanci familiari». I dati di Bankitalia mostrano del resto, sostiene l'Adusbef, che nel secondo trimestre del 2007 l'indebitamento delle famiglie è cresciuto del 9%, sfiorando i 538 miliardi di euro.

Solo il 16% per divertimento e riposo
Per scopi più piacevoli, conclude l'associazione, restano quindi all'incirca 5,4 miliardi di euro complessivi, il 16% del monte di partenza, «che potranno essere spesi per cenone, regali e qualche viaggio». Per l'associazione si tratta di «una miseria che non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni delle famiglie».


Stipendi, ecco la foto del declino: in 5 anni persi migliaia di euro
Tratto dall’articolo di Federico Pace, Repubblica.it “Miojob”, 19.11.07

Dal 2002 al 2007 la perdita cumulata di un lavoratore è stata di 1.896 euro. Tra le cause: ritardi nel rinnovo dei contratti, scarto tra inflazione programmata ed effettiva, inadeguata redistribuzione della produttività e mancata restituzione del fiscal drag. Tra i più svantaggiati ancora i giovani: tutti sotto i 900 euro. I risultati dell’indagine Ires-Cgil. (...)

La perdita: 1896€
Secondo gli autori della ricerca, tra il 2002 e il 2007 chi aveva una retribuzione di fatto pari a 24.890 euro ha subito una perdita complessiva pari a 1.896 euro. Di questi, 1.210 euro sono dovuti alla diversa dinamica tra inflazione e retribuzioni mentre 686 euro sono imputabili alla mancata restituzione del fiscal drag (...).

14milioni di lavoratori sotto i 1300€
Oggi, dicono quelli dell'Ires, oltre quattordici milioni di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro al mese e di questi circa 7,3 milioni non superano neppure i mille euro al mese. Tra gli impiegati generici, solo l'11,9 per cento guadagna più di mille e trecento euro. Il 13,2 sta sotto gli 800 euro, il 15 per cento guadagna meno di mille euro e il 24,9 per cento tra 800 e mille euro. Simili percentuali per gli operai specializzati. Quanto agli impiegati di concetto solo il 24,3 per cento supera i 1.300 euro mensili. (...)

I giovani sono quelli che guadagnano di meno
Se si guarda poi all'età delle diverse componenti della forza lavoro, si scopre che sono ancora i giovani a portare il peso più gravoso. Tutti ancora sotto i novecento euro al mese. Tutti quasi sulla soglia della povertà. Secondo i dati presentati oggi un apprendista con meno di 24 anni guadagna al mese solo 736,85 euro, un collaboratore occasionale arriva a 768,80 euro mentre un co.co.pro o un co.co.co si deve accontentare di 899 euro.

45,8% dei giovani con figli è povero
Dalle rilevazioni Istat, ricordano quelli dell’Ires, si ricava poi l’evidenza che il 13,7 per cento dei giovani (tra 18 e 34 anni) sono poveri. La situazione diventa ancor più gravosa se il giovane vive in coppia con tre o più figli: in questo caso sono poveri il 45,8 per cento. L'inadeguato incremento retributivo è anche imputabile alla lenta crescita della produttività della nostra economia che dal 1998 al 2007 è cresciuta di poco meno del 3 per cento mentre in Germania si sono registrati valori intorno all'8,5 per cento, nel Regno Unito pari al 20 per cento e negli Usa hanno addirittura toccato punte del 25 per cento.