Suor Mary Thea Bowman, nata con il nome di Bertha Bowman, nacque il 29 dicembre 1937 a Yazoo City, Mississippi, figlia di un medico e di una maestra. I suoi nonni erano schiavi afroamericani. È nota per essere stata un’attivista per i diritti degli afroamericani, cattolici e non, qualità che la portò ad essere la prima afroamericana ad intervenire davanti alla Conferenza episcopale americana.
La carriera di insegnante di suor Thea Bowman e la teoria dell’insalata culturale
La sua famiglia era protestante ma lei, a 8 anni, decise di diventare cattolica. In quegli anni frequentava la Holy Child Jesus School di Canton, gestita dalle Sorelle francescane dell’adorazione perpetua. All’età di 15 anni si trasferì in Wisconsin per iniziare il noviziato delle Sorelle francescane. A quel tempo, era l’unica afroamericana dell’ordine religioso, e la sua biografa e amica suor Clarence Smith riporta che fu bersaglio di piccole persecuzioni persino dentro il convento a causa della sua razza.
Thea Bowman insegnò alla Catholic elementary school in La Crosse. Durante le sue lezioni parlava soprattutto della questione razziale e dell’importanza della carità. Nella sua biografia viene riportato come fosse avversa al concetto classico di “melting pot” ovvero di calderone culturale:
“Sapeva che non siamo tutti dentro un calderone indistinto (melting pot). Non era molto interessata a quella metafora. Le piaceva molto di più affermare che che tutti noi siamo come un’insalata. Quando sei parte di un’insalata, non perdi le tue caratteristiche, rimani un essere individuale. Per lei il punto era amare il prossimo. Ed è quello che ha fatto”.
Insegnò a scuole elementari, scuole superiori e università. Contribuì alla creazione della National Black Sisters Conference, che si occupa della promozione della presenza di afroamericani nel governo della Chiesa Cattolica. Fu membro del consiglio accademico dell’Institute for Black Catholic Studies della Xavier University di New Orleans.
Il lavoro di Thea Bowman contro il razzismo
Dopo 16 anni dedicati all’insegnamento, fu nominata dal vescovo di Jackson (Mississippi) consulente per l’Ufficio di sensibilizzazione interculturale (Office of Intercultural Awareness) della diocesi.
Viaggiò lungo tutti gli Stati Uniti e con i suoi interventi desiderava spezzare le barriere culturali e razziali. Incoraggiava le persone a comunicare tra loro in modo da comprendere le differenze tra culture e razze. In particolare, insisteva molto sulla necessità che ci fossero più incontri e scambi culturali tra cattolici bianchi e non bianchi.
Thea Bowman si dedicò a questo lavoro fino all’età di 46 anni, quando, nel 1984, le fu diagnosticato un cancro al seno.
Pochi mesi prima di morire a causa di questo male, Thea Bowman intervenne durante una riunione della Conferenza episcopale americana. Questo suo intervento fu storico, perché Thea è stata la prima donna afroamericana a rivolgersi alla conferenza americana dei vescovi.
Riportiamo alcuni passaggi di questo suo intervento, incentrato sulla lotta contro il razzismo e sulla condizione degli afroamericani nelle comunità cattoliche:
E questo è ciò di cui la Chiesa parla: leadership degli indigeni. I capi dovrebbero essere simili a coloro che comandano: non è questo quello che dice la Chiesa?
Porto tutta la mia storia, le mie tradizioni, la mia esperienza, la mia cultura, le mie danze e canzoni afroamericane, le mie movenze, i miei gesti, il mio insegnamento, la mia predicazione, la mia responsabilità come dono alla Chiesa.
I neri non possono semplicemente entrare nella Chiesa e dipendere dal prete dicendo: “Lasciamo che se ne occupi il prete”, e se il prete non agisce bene, allora se ne vanno lamentandosi: “Quella liturgia non ha fatto nulla per me”.
Il vostro lavoro è mettermi in grado, mettere in grado il popolo di Dio, i neri, i bianchi, i marroni, tutto il popolo, di fare il lavoro della Chiesa nel mondo moderno.
Qui un estratto video dell'intervento di suor Thea Bowman alla Conferenza episcopale americana:
Suor Thea Bowman morì il 30 marzo 1990, e nel 2018 la diocesi di Jackson ha aperto la sua causa di beatificazione.
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