Quali sono i Paesi dove si lavora più a lungo

di Raffaele Buscemi, 3 giugno 2021

Sapere in quali Paesi del mondo si lavora più a lungo è ovviamente un calcolo complesso, che deve tenere conto non solo dell’età pensionabile ma anche delle diverse normative che regolano l’uscita delle persone dal mercato del lavoro. Nonostante questo, è possibile farsi un’idea sulla questione, ad esempio cercando di capire dove abbiamo la maggior percentuale di lavoratori anziani (tra i 65 e i 69 anni). A questa domanda risponde l’ultimo rapporto OCSE "Pensions at a Glance 2019”, di cui evidenziamo i punti più importanti.

Gli stati europei e il continente asiatico

Il Paese ad avere la più alta percentuale di lavoratori anziani (il 50,6%) è l’Indonesia. In effetti, se proprio in virtù delle diverse normative in vigore, il numero dei lavoratori in quella fascia d’età cambia da Paese a Paese, possiamo notare che gli Stati europei e quelli del continente asiatico tendono a seguire due modelli differenti. Da una parte, in Europa i lavoratori anziani (65-69 anni) tendono ad essere di meno come nel caso della Spagna (5,3%) e della Francia (6,3%). Dall’altra, in Paesi come la Corea del Sud, dove l’età di pensionamento degli uomini è di 72 anni, o in Giappone, dove si va in pensione a circa 70 anni, abbiamo percentuali di gran lunga più alte: rispettivamente, il 45% dei lavoratori anziani in Corea del Sud e il 42,8% in Giappone. Ma non è detto che le cose non cambino anche per altri Paesi, come l’Italia.

Quanto si lavora in Italia?

Uno dei motivi che spinge un governo ad ritardare l’uscita dal mercato del lavoro è l’aumento dell’aspettativa di vita: in Italia nel 2016 l’età media di pensionamento è stata di 66,6 anni per gli uomini e di 65,6 anni per le donne (in entrambi i casi più alta rispetto alla media OCSE (rispettivamente 643% per gli uomini e 63,7% per le donne). Non solo: secondo i dati OCSE, l’età pensionabile è destinata ad aumentare sempre di più, fino a raggiungere in Paesi Bassi e Danimarca, i 71, 2 anni per coloro che sono nati nel 1996. Saranno in particolare i lavoratori della Danimarca ad andare in pensione più tardi rispetto a quelli italiani. In generale, la percentuale di lavoratori anziani in Italia è ancora piuttosto bassa: secondo il rapporto, nel nostro Paese ha lavorato il 9% delle persone tra i 65 e 69 anni, di cui circa un quarto part time, a fronte di una media OCSE del 26%. 

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