Natale: un rovesciamento di valori

20 dicembre 2012

Cos'è il Natale? Lo scorso anno abbiamo ricostruito la storia dei simboli di questa festa (il presepe, l'albero, Babbo Natale) quest'anno proponiamo un memorabile brano da "L'infanzia di Gesù” che in poche parole centra il senso di questo evento che ha cambiato il mondo. 

«Mentre si trovavano in quel luogo [Betlemme], si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio» (Lc 2,6s).

Cominciamo il nostro commento dalle ultime parole di questo passo: per loro non c'era posto nell'alloggio. La meditazione, nella fede, di tali parole ha trovato in quest'affermazione un parallelismo interiore con la parola, ricca di contenuto profondo, del Prologo di san Giovanni: «Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto» (Gv 1,l I). Per il Salvatore del mondo, per Colui, in vista del quale tutte le cose sono state create (cfr. Col 1,16), non c'è posto. «Le volpi

hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo» (Mt 8,20). Colui che è stato crocifisso fuori della porta della città (cfr. Eh 13,12) è anche nato fuori della porta della città.

Questo deve farci pensare, deve rimandarci al rovesciamento di valori che vi è nella figura di Gesù Cristo, nel suo messaggio. Fin dalla nascita Egli non appartiene a quell'ambiente che, secondo il mondo, è importante e potente. Ma proprio quest'uomo irrilevante e senza potere si rivela come il veramente Potente, come Colui dal quale, alla fine, dipende tutto. Fa quindi parte del diventare cristiani l'uscire dall'ambito di ciò che tutti pensano e vogliono, dai criteri dominanti, per entrare nella luce della verità sul nostro essere e, con questa luce, raggiungere la via giusta.

Tratto da Joseph Ratzinger "L'infanzia di Gesù”, Rizzoli 2012, pagg. 79-80

L'immagine è della pittrice Paola Grossi Gondi, che ringraziamo per la gentile concessione.

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