In passato, qui su Documentazione.info abbiamo parlato delle convinzioni religiose di alcuni grandi matematici del ‘900. In questo articolo andremo più indietro nel tempo, per parlare di Paolo Ruffini (1765-1822), matematico, medico, e perfino autore di alcune opere di filosofia in difesa di posizioni cattoliche.
Il suo nome è noto soprattutto per la Regola di Ruffini, metodo per dividere i polinomi che tutti gli studenti imparano all’inizio delle scuole superiori, ma i suoi successi come matematico comprendono anche alcuni importanti risultati nello studio delle equazioni, e la pubblicazione di una lunghissima dimostrazione (comunque incompleta, purtroppo) dell’impossibilità di risolvere con metodi algebrici l’equazione generale di grado superiore al quarto.
Della vita e dell’opera di Ruffini sono invece meno noti il suo impegno come medico e come intellettuale cattolico.
Come medico si prese coraggiosamente cura degli ammalati durante l’epidemia di tifo che colpì la città di Modena nel 1817, fino a contrarre lui stesso la malattia, che lo lasciò irreversibilmente debilitato. Questa esperienza lo portò a scrivere nel 1820 un trattato sul tifo.
La fede cattolica è un altro elemento molto rilevante della biografia di Ruffini. La Catholic Encyclopedia ci informa ad esempio che da giovane si preparò per il sacerdozio, salvo poi cambiare idea per dedicarsi alla matematica ed alla medicina. La stessa fonte ci ricorda che Ruffini fu autore di un’ opera apologetica dal titolo Dell'immortalità dell'anima (reperibile qui) dedicata al Papa Pio VII, dal quale ricevette in premio una medaglia.
Paolo Ruffini non è certo stato l’ultimo esempio di intellettuale nel quale l’amore per la ricerca scientifica ha convissuto con un profondo interesse per le realtà spirituali: alcuni esempi contemporanei sono il sacerdote e fisico polacco Michał Heller e il cosmologo John David Barrow.
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