Le 9 “scommesse” di Papa Francesco | documentazione.info

Le 9 “scommesse” di Papa Francesco

di Giovanni Tridente, 17 marzo 2022

Sabato 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, entriamo nel decimo anno del Pontificato di Papa Francesco. Per questa ragione si ripetono, da parte degli analisti delle cose di Chiesa, bilanci più o meno esaustivi di cosa abbia rappresentato in questi anni l’elezione di un Papa “venuto quasi dalla fine del mondo”. 

Nove anni compiuti non sono tanti sia per la storia della Chiesa che per la traiettoria di un pontificato: basti pensare al lungo regno di San Giovanni Paolo II, durato quasi 27 anni, per citare un esempio più vicino a noi. Ma non sono neppure pochi se paragonati al flusso accelerato dell’epoca contemporanea, in cui si susseguono eventi e scoperte e dove il dominio della comunicazione amplifica ulteriormente il racconto di ciò che accade.

Più che fare un resoconto puntuale di quante cose ha fatto questo Pontefice fino ad oggi, vorremmo sintetizzare quelle che secondo noi sono le “scommesse” su cui ha puntato Papa Francesco sin dall’inizio, fedele a quel suo motto: “bisogna avviare processi più che occupare spazi”. Si tratta evidentemente di temi generali, ma che ad un’analisi attenta era già tutti “in germe” nei suoi primi pronunciamenti, a cominciare dal saluto alla folla radunata in Piazza San Pietro il giorno dell’elezione. Va tenuta conto anche l’omelia della prima Messa con il Collegio dei cardinali, il giorno successivo all’elezione, e quella della Messa di inizio pontificato.

Da questo insieme di “semina iniziale”, attorno alla quale si è architettato tutto percorso e la missione del Vescovo di Roma attuale, possiamo trarre dunque 9 “scommesse”, per mantenere il riferimento agli anni compiuti del pontificato.

Fratellanza

La prima scommessa su cui Papa Francesco ha puntato, e ha fatto puntare tutta la cristianità, è stato il tema della fratellanza. Un argomento che si trova esattamente già nel primo discorso ai fedeli in Piazza San Pietro ed è stato poi coronato dall’importante firma del Documento di Abu Dhabi insieme al grande Imam di Al Azhar Ahmad Al-Tayyeb nel 2019. L’anno successivo il Papa ha consegnato invece a tutta la Chiesa la sua terza Enciclica, la Fratelli tutti. Proprio in questi giorni stiamo percependo quanto quella scommessa sulla fratellanza sia stata profetica: far incamminare la Chiesa su quel sentiero che dovrebbe condurre alla pace mondiale. Bisogna ancora insistere con la preghiera, il processo non è purtroppo ancora compiuto.

Misericordia

La seconda scommessa è quella della misericordia. Non a caso nasce dal suo motto episcopale – Miserando atque eligendo – e rimanda, come lui stesso ha ripetuto più volte, alla sua conversione e vocazione sacerdotale. Una Chiesa misericordiosa è quella che si fa prossima a tutti i suoi figli “smarriti” per qualche ragione. Fu nella prima Messa nella parrocchia di Sant’Anna in territorio vaticano, la domenica successiva all’elezione, che Francesco parlò di questa particolare attitudine di Gesù, il suo messaggio più forte, invitando i fedeli ad affidarvisi. Fu quella anche la prima volta che il Papa disse: “il Signore mai si stanca di perdonare: mai! Siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono”. Nel 2016 ha indetto il “Giubileo della Misericordia” in maniera diffusiva in tutte le diocesi del mondo, e ha dato l’esempio attraverso i “Venerdì della misericordia”, visitando luoghi e persone che vivono drammi personali. Frutto concreto del Giubileo è stata poi la Giornata mondiale dei poveri, consapevole che la misericordia non è una parentesi nella vita della Chiesa.

Custodia

La terza scommessa rimanda alla Messa di inizio pontificato e riguarda l’esercizio del custodire, sull’esempio di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Una vocazione a cui deve guardare tutta la Chiesa, che si mette in ascolto di Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, è sensibile con le persone che le sono affidate, attenta a ciò che la circonda e capace di prendere le decisioni più sagge. Certamente, non esiste custodia senza considerare che al centro di questo atteggiamento deve esserci Cristo. È lui l’esempio da cui attingere per custodire sé stessi, gli altri e tutto il creato. Proprio quest’ultimo punto richiama anche a tutto il dinamismo sfociato nel 2015 nell’Enciclica Laudato si’ e alle numerosissime iniziative in tutto il mondo che ne sono seguite. Va inserito in questa scommessa anche il Sinodo sull’Amazzonia e i frutti che ne sono derivati con la Querida Amazonia.

Tenerezza con gioia

Non dobbiamo aver timore della bontà, della tenerezza!”, che sono esattamente l’indice del corretto “prendersi cura”, della “fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità di amore”, ha detto Papa Francesco sempre nella Messa di inizio pontificato: ecco la quarta scommessa. Si tratta di un tema che il Pontefice ha poi ripetuto costantemente lungo gli anni, proprio per lanciare il processo di una Chiesa che si fa prossima, non giudica, accoglie, accompagna, cura le ferite, riscalda i cuori e mentre lo fa è pienamente gioiosa della ricchezza che ha scoperto e che dona agli altri.

Periferia

Anche la scommessa della “periferia” è un concetto presente sin dall’inizio del Pontificato. E con essa il Papa identifica due sensi complementari: quello geografico – i luoghi più remoti del mondo, nascosti al racconto del mainstream, dove ci sono guerre, carestie, povertà e generali attacchi alla dignità umana – e quello esistenziale, dove si giocano le sofferenze del cuore dell’uomo, insieme alle tante fragilità e solitudini. Nelle periferie geografiche il Papa ha scelto di esserci attraverso i suoi viaggi apostolici; nelle periferie esistenziali si è fatto presente richiamando tutta la Chiesa a un atteggiamento di apertura e di “uscita”, per intercettare domande inespresse dell’animo umano, lontano da moralismi e dogmatismi esacerbati che finiscono per annientare qualunque accenno di conversione.

Giovani

L’altra scommessa di Papa Francesco è quella sui giovani, non il futuro ma il “presente della Chiesa”, “l’adesso di Dio” come ha ribadito in più occasioni. Anche in questo caso vi ha dedicato uno specifico Sinodo, nel 2018, dal quale è scaturita l’Esortazione apostolica Christus vivit. Di fronte ai desideri, alle crisi e alle ferite dei giovani il Papa propone “una via d’uscita” ed è quella di imparare a non farsi rubare la speranza e la gioia e a considerare la propria tappa della vita come un tempo di “donazione generosa, di offerta sincera, di sacrifici che costano ma ci rendono fecondi”. Tutto questo non è possibile senza però le radici, e per ogni giovane risiedono in chi lo ha preceduto. Da qui la successiva scommessa.

Anziani

Francesco ha citato spesso il poeta e scrittore argentino Francisco Luis Bernárdez: “Tutto quello che l’albero ha di fiorito gli viene da quello che è sotterrato”. Ciò per ribadire l’importanza del dialogo tra i giovani e i nonni, gli anziani, senza il quale “la storia non va avanti, la vita non va avanti”. La trasmissione di esperienze tra le generazioni è quanto di più fecondo ci possa essere per preservare il mondo oltre che dall’odio anche dallo scarto. E sono tante le situazioni di scarto che il Pontefice non ha mai smesso di denunciare, ma che solo attraverso una reciproca vicinanza e conoscenza tra giovani e vecchi è possibile superare. Significativo in questo senso l’idea di istituire una Giornata Mondiale dei Nonni, fissata a partire dal 2021 nella quarta domenica del mese di luglio.

Donne

Un'ulteriore scommessa riguarda l’impegno della donna nella Chiesa. Non tanto come una iniziativa per giustificare anni di apparente marginalizzazione o per soddisfare reclamazioni più o meno insistenti. Il Papa è consapevole che il contributo delle donne è fondamentale ed è un arricchimento che va anche reso stabile. Ci sono molti esempi di apertura, certamente per spronare a considerare questa questione come irreversibile. Vanno in questa direzione l’aver permesso alle donne l’accesso ai ministeri del lettorato e dell’accolitato, in quanto laiche e in quanto battezzate. O l’aver nominato anche in ruoli apicali della Curia Romana alcune donne o religiose. Significativa la nomina della prima “madre sinodale”, Suor Nathalie Becquart, che si vedrà all’opera già nell’Assemblea del prossimo 2023. Oppure l’aver consentito a dipendenti donne vaticane di accompagnare lo svolgimento delle udienze generali del mercoledì, finora prerogativa assoluta dei monsignori di Curia.

Accoglienza

Questa “rassegna” di scommesse non sarebbe completa senza il riferimento al tema dell’accoglienza, un approccio che simbolicamente è molto evidente nel caso dei migranti e dei rifugiati, ma che sostanzialmente esprime un’attitudine e un dinamismo che secondo Papa Francesco va rivolto anche in questo caso verso tutte le situazioni di emarginazione e sofferenza, i cosiddetti “ultimi” che la società scarta e allontana. Anche su questo tema c'è un evidente rimando all’inizio del pontificato, in particolare a una delle prime meditazioni mattutine nella Cappella di Casa Santa Marta dedicate proprio all’accoglienza cristiana.

Cristo

Queste le nove scommesse, ricordando simbolicamente i 9 anni compiuti del pontificato, ma ce n’è una che le racchiude tutte, ed ha a che fare con Cristo. Basta scorrerle per individuare in ciascuna di essere l’unica radice per la quale vale la pena metterle in atto: siamo fratelli in Cristo, figli dello stesso Padre; la misericordia che dobbiamo apprendere e veicolare ce l’ha mostrata Gesù fino all’estremo sacrificio della Croce; senza lo sguardo fisso sul Figlio di Dio è impossibile custodire gli altri e il creato; tantomeno sperimentare e diffondere tenerezza e gioia. Senza un rapporto vivo con Cristo ci dimenticheremmo degli scartati delle periferie geografiche ed esistenziali e non sapremmo offrire ai giovani l’unica ragione per cui vale la pena lottare in questo mondo, prendendo la linfa dall’aiuto degli anziani. In forza del Battesimo comprendiamo quanto sia fondamentale per la missione evangelizzatrice il ruolo della donna e come l’accoglienza sia la caratura primordiale di ognuno che si professi veramente cristiano. 

Auguri dunque a Papa Francesco, a tutta la Chiesa, e che questi processi possano consolidarsi come volto vivo di Cristo nel mondo.

Questo articolo è apparso originariamente in spagnolo sulla rivista Omnes: https://omnesmag.com/actualidad/las-9-apuestas-del-papa-francisco/

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