Il numero di stranieri arrivati e rimasti in Italia è in calo costante dal 2007: lo dice un rapporto dell’ISTAT relativo al 2014.
Rispetto al 2013, infatti, le immigrazioni (iscrizioni all’anagrafe dall’estero) sono diminuite di 30mila unità (9.7%) e rispetto al 2007 di 249 mila unità (47,3%). L’anno coincide con l’allargamento dell’UE a Romania e Bulgaria.
Per quanto riguarda gli immigrati irregolari, sebbene l’andamento del numero sia piuttosto variabile, sarebbero, secondo le stime dell’ISMU, Istituto Studi sulla Multietnicità, anche loro in netto calo (costituiscono il 6% del totale).
Avevamo inoltre già parlato di come solo una parte dei viaggi dei migranti verso l’Italia e l’Europa avvenga via mare, mentre esiste un’importante fetta di immigrazione che proviene via terra e che lambisce il nostro Paese solo in minima parte.
C’è da notare inoltre che la gran parte dei migranti che arriva in Italia non resta, bensì preferisce spostarsi verso altri paesi dell’Unione Europea. Questa volta a dirlo sono dati dell’Eurostat. Infatti su 170mila persone sbarcate nel 2014 solo 65mila hanno presentato la richiesta d’asilo per poter rimanere sul suolo italiano.
Ne risulta infine che l’Italia è tra le nazioni industrializzate quella che conta meno stranieri sul proprio territorio che secondo i datidell'ultimo rapporto Ocse, sono il 9,4%. Meno che in Francia o nel Regno Unito (11,9%), meno che negli Stati Uniti (13%), meno che in Germania (13,3%), assai meno che in Spagna, dove si arriva al 14,3%.
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