I medici abortisti parlano di uccisione di bambini

di Stefano Grossi Gondi, 11 aprile 2013

La cultura abortista da sempre fa molta attenzione al linguaggio per evitare ogni riferimento all'umanità del feto che viene eliminato con l'aborto. Si usano perifrasi, o termini generici come "frutto del concepimento”: non dare il nome al principale protagonista dell'aborto fa parte del processo della sua cancellazione.

Un interessante articolo di LifeSiteNews riferisce come chi opera quotidianamente l'aborto (medici e paramedici) non si preoccupa di rispettare la cortina di silenzio imposta dal politicamente corretto e dalla propaganda pro-choice e dice le cose come stanno. Come le vede. Si tratta dell'uccisione di un bambino.

L'abortista britannica Judith Arcana sostiene che: "è moralmente ed eticamente sbagliato fare aborti senza conoscere cosa si va a fare. Io ho abortito e sono a favore delle donne che abortiscono quando scelgono di farlo. Ma non dobbiamo mai trascurare il fatto che essere incinta significa che dentro la donna c'è un bambino che sta crescendo, un bambino la cui vita viene terminata. Non dovremmo mai fare finta che questo non sta succedendo...”

Un medico anonimo, con all'attivo qualche migliaio di aborti, ammette che "nessuno vuole fare aborti dopo le dieci settimane perché da quel momento puoi vedere le fattezze del bambino, le mani, i piedi.  È una cosa veramente crudele”.

"Dentro di me so che è un omicidio”, "L'aborto è un modo di uccidere, e la maggior parte delle donne che vanno ad abortire lo sanno”, "Nessuno, né la paziente che abortisce né il medico che opera è mai, in nessun momento, inconsapevole che stanno eliminando una vita”. Non sono tre slogan di una campagna pro-life, ma le testimonianze rispettivamente di un medico che pratica l'aborto, dell'amministratore di una clinica per aborti e di un medico autore di un saggio pro-aborto.

E proprio in un libro-intervista ad operatori dell'aborto In Necessity and Sorrow: Life and Death Inside an Abortion Hospital troviamo questa frase di un dottore: "L'aborto va contro tutto ciò che è naturale. Comunque lo guardi, è la distruzione di una vita”.

 
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