In Italia oggi i giovani sono più poveri dei loro genitori. Non era mai successo prima: in passato le nuove generazioni hanno sempre migliorato le proprie condizioni socio-economiche rispetto a quelle precedenti, ma questa crescita si è interrotta e l’ascensore sociale si è fermato.
Ne ha parlato Will Media in un approfondimento dello scorso agosto: nel nostro paese è diventato sempre più difficile migliorare la propria situazione sociale. Da ormai due decenni la ricchezza nelle mani degli italiani che hanno meno di 30 anni si riduce sempre di più, al contrario di quella degli over 65 che continua a crescere.
Questa tendenza è dovuta principalmente all’incepparsi di due meccanismi: il trasferimento della ricchezza dalle generazioni adulte a quelle giovani e la difficoltà nell'accumulare nuova ricchezza, legata alle disuguaglianze di accesso all'istruzione e al mondo del lavoro.
Lo strumento che permette di trasferire risorse da chi ne ha a chi non ne ha sono le tasse. Bisogna considerare, però, che le tasse non sono tutte uguali. Si possono distinguere due grandi categorie: quelle sui flussi di risorse, come le tasse sul reddito da lavoro, e quelle sugli stock di risorse, come la tassa sulla casa, che riguarda un immobile che è parte della ricchezza di un individuo.
In Italia la tassazione sui redditi delle persone fisiche ammonta all’11% del Pil, tra le più alte dei Paesi OCSE insieme a Danimarca, Francia, Belgio. I contributi a carico del datore di lavoro, invece, rappresentano circa l'8,7% del Pil, tra i più alti dei Paesi OCSE (dopo Francia, Belgio e Repubblica Ceca).
Significa, dunque, che paghiamo molte tasse, ma relativamente poche sul patrimonio, soprattutto su ricchezza netta ed eredità. Per questo, chi ha stock di ricchezza alti e vive in una condizione agiata riesce a mantenere la propria condizione, mentre manca il trasferimento a chi non ha accumulato ricchezza e vive in una condizione meno agiata. A causa di questo sistema fiscale, tale distinzione in Italia coincide rispettivamente con le generazioni più anziane e con quelle più giovani.
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