Il 22 ottobre la Chiesa cattolica festeggia uno dei santi canonizzati più di recente, san Giovanni Paolo II. Con questa occasione ricordiamo un episodio particolare del suo pontificato che riguarda i suoi rapporti con il dittatore cubano Fidel Castro. Riportiamo il testo di un articolo del portale ChurchPop, basato su un'intervista in cui Joaquin Navarro-Valls, che fu portavoce della Santa Sede al tempo degli avvenimenti, racconta l'episodio.
Nel 1959, dopo essere salito al potere, Fidel Castro decise di introdurre il socialismo a Cuba, includendo in esso l’ateismo di Stato. Nel 1960, molti vescovi cubani firmarono una lettere riaffermando la posizione contraria della Chiesa cattolica nei confronti del comunismo e chiesero ai cattolici di rifiutare tale ideologia. In risposta alla lettera il governo decise di concfiscare tutte le proprietà appartenenti alla Chiesa Cattolica e fece arrestare molti fedeli. Più tardi, nel 1969, Fidel Castro proibì la celebrazione del Natale in tutto il paese.
La proibizione di una delle feste più importanti della Chiesa durò circa tre decadi, fino al 1998, anno in cui, grazie all’intervento di san Giovanni Paolo II, Fidel Castro riammise la celebrazione nel paese caraibico. Joaquin Navarro-Valls, che gu portavoce della Santa Sede in quegli anni, lo ha raccontato in questa intervista.
«Gli spiegai che essendo stata ormai fissata la data della visita, il 21 gennaio 1998, era interessante che questa risultasse un grande successo. “Cuba deve sorprendere il mondo", gli dissi. Fidel si dichiarò d’accordo. Allora io aggiunsi qualcosa a proposito delle sorprese che il Papa si aspettava. Chiesi a Castro che il Natale ormai alle porte fosse celebrato a Cuba come una festività ufficiale per la prima volta dall’inizio della rivoluzione».
Quanto coraggio! E questa fu la risposta di Castro secondo Joaquin Navarro Valls:
«Disse che sarebbe stato molto difficile, il Natale cadeva nel pieno del raccolto della canna da zucchero. Replicai: “Ma il Santo Padre vorrebbe poterla ringraziare pubblicamente per questo gesto già al suo arrivo all’aeroporto dell’Avana”. Allora, dopo una lunga discussione, Castro finì per dire di sì. Anche se aggiunse: “Ma potrebbe essere soltanto per quest’anno”. Mi limitai a dire: “Benissimo, il Papa gliene sarà grato. E quanto all’anno prossimo, si vedrà”. Com’è noto, la festa del Natale è continuata a essere da allora festa civile».
Quindi fu un grande successo!
Puoi leggere l’intervista completa di Andrea Tornielli di Vatican Insider.