La vicinanza del padre al bambino nei suoi primi mesi di vita ha numerosi riscontri positivi sul benessere e sulla salute fisica e psicologica non solo del neonato, ma anche dei genitori.
Nonostante ciò, come dimostrano i dati messi a disposizione dall’Inps, nel 2022 i beneficiari del congedo obbligatorio di paternità nel nostro Paese sono stati 173 mila, ovvero solo il 64% dei potenziali beneficiari.
Il congedo di paternità e la legge 92/2012
La Legge 92/2012 ha istituito, in via sperimentale per il biennio 2013-2015 il congedo di paternità, diviso in congedo obbligatorio e congedo facoltativo (quest’ultimo alternativo al congedo di maternità della madre). Inizialmente consistevano rispettivamente in un giorno e in due giorni fruibili dal padre lavoratore entro e non oltre il quinto mese di vita del figlio, con un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione.
A partire dal 2021 i congedi, che sono stati previsti essere di dieci giorni il congedo obbligatorio e di un giorno il congedo facoltativo, non sono più sperimentali e i padri possono fruirne non solo in caso di nascita, ma anche in caso di adozione, affidamento o morte perinatale del figlio.
Ad oggi il congedo di paternità garantisce ai lavoratori dipendenti, privati e pubblici, dieci giorni (da prendere anche in maniera non consecutiva a partire da due mesi prima della data del parto ed entro i cinque mesi successivi) retribuiti al 100% dall’Inps.
I benefici del congedo di paternità
Il congedo di paternità giova, in primo luogo, al padre stesso, il quale, partecipando maggiormente alla vita del proprio figlio, tende a riportare una più alta soddisfazione personale e una migliore salute fisica.
In secondo luogo, la presenza di una figura maschile in casa consente di limitare gli episodi di depressione post-partum della neo-mamma.
Infine, una equa distribuzione tra genitori dei compiti di cura del neonato può avere un impatto altamente positivo sui modelli culturali e familiari che verranno trasmessi al bambino, modelli che tenderà a riprodurre nella sua vita adulta.
Quanti sono i genitori a conoscenza dell’obbligatorietà del congedo
I genitori italiani hanno dimostrato di essere a conoscenza del fatto che il congedo di maternità sia obbligo di legge, sanzionabile peraltro penalmente. Ciò di cui si sono mostrati meno informati è l'obbligatorietà del congedo di paternità: secondo la ricerca di WeWorld, ne sono a conoscenza solo il 40% dei padri e il 35% delle madri e appena il 22% di entrambi sa che ha una durata di dieci giorni.
Il 60% dei genitori, poi, crede che la retribuzione prevista sia inferiore all’80% dello stipendio.
Se ti è piaciuto l'articolo condividilo su Facebook, Instagram o Twitter, sostieni Documentazione.info. Conosci il nostro servizio di Whatsapp e Telegram? Puoi trovarci anche su Spotify e Tik Tok.