Che lavoro fanno i migranti?

di Filippo Passantino, 21 luglio 2017

In Europa il numero dei migranti di seconda generazione impegnati in lavori che richiedono particolari specializzazioni è superiore a quello dei cittadini europei originari del continente. Lo rivelano i dati Eurostat che indicano quali lavori svolgono i migranti in Europa. Nel 2014 erano circa 9 milioni 150mila i lavoratori migranti di seconda generazione e 20 milioni 850mila quelli di prima generazione, che costituivano rispettivamente il 5,6% e il 12,7% della popolazione occupata di età compresa tra 25-54 anni. In quell'anno la percentuale di cittadini europei e migranti di prima o di seconda generazione è stata la stessa fra gli impiegati. Ma la novità è un’altra: i lavori che richiedono un’elevata specializzazione sono stati svolti da un numero maggiore di migranti di seconda generazione (52,4%) piuttosto che da cittadini europei nativi (42,0%).
Numeri che sfatano lo stereotipo degli stranieri curvi nei campi a raccogliere ortaggi o nei cantieri a costruire case. Adesso sono manager o businessman. Rispetto al 2008 sia la prima che la seconda generazione di migranti hanno lasciato i lavori manuali per trovare impiego nel settore dei servizi o più in generale in un ufficio. Il numero di manager migranti, per esempio, è aumentato del 5,1% dal 2008 al 2014.

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