Spiritualmente siamo semiti

di Antonio Gaspari, Tempi, 7/2/2002
Il libro scritto da David Kertzer I papi contro gli ebrei (Rizzoli 2002) ha destato un certo scalpore, ma, come dice un vecchio adagio, «tanto rumore per nulla». Kertzer sostiene la tesi secondo cui «Seppure il Vaticano non abbia mai approvato lo sterminio degli ebrei le dottrine e le azioni della Chiesa, incluse quelle degli stessi pontefici, hanno contribuito a renderlo possibile». Nonostante la gravità dell’accusa, il volume non dimostra questa tesi. L’argomentazione è riduttiva, superficiale, viziata da banali generalizzazioni, non contiene argomentazioni nuove e originali, e soprattutto le citazioni di personaggi e documenti sono sempre riportate al di fuori del contesto storico. Come si fa a non considerare che già alla fine dell’800 esisteva un clima antisemita largamente diffuso proprio da personaggi ed in ambienti radicalmente anticattolici?
 Un’Associazione Antisemitica Americana a cui aderivano autorevoli e prestigiosi personaggi esisteva negli Stati Uniti già nel 1896. Nel settembre 1918, il Governo americano pubblicò dei documenti con il titolo «The German Bolshevick Conspiracy» (la cospirazione tedesco bolscevica), in cui si sosteneva che esisteva una cospirazione internazionale di ebrei contro l’America. Henry Ford pubblicava un giornale, il Dearborn Independent, in cui si accusavano gli ebrei di essere guidati da un segretissimo comitato mondiale, per imporre il loro potere sull’intero pianeta. Anche sulla base di queste accuse venne varata nel 1921 una legge restrittiva sull’immigrazione il cui scopo era anche quello di arginare l’immigrazione ebraica negli Usa.
 
L'antisemitismo moderno nasce in ambenti gnostici e neopagani

 Stupisce soprattutto notare che Kertzer non tiene in nessun conto il fatto che l’antisemitismo moderno che porta alla Shoah parte da Voltaire e si sviluppa in ambienti gnostici e neopagani. Sulla base di ardite quanto inconsistenti teorie razziali, l’antisemitismo viene stigmatizzato in Europa da Pierre De Coubertin e Stewart Chamberlain. Ma è soprattutto nell’ambito delle influenti Società Eugenetiche che l’antisemitismo assume tutte le caratteristiche pseudoscientifiche di igiene razziale. Non è un caso che Madison Grant, fondatore della Società Eugenetica Usa, autore di The Passing of the Great Race in cui si teorizza la supremazia degli ariani e si propone la selezione della razza, venne premiato nel 1934, dall’antropologo nazista Hans F.K. Gunther per essere uno dei “padri spirituali” della legislazione sulla razza del regime hitleriano. Chiunque guardi a questa parte della storia può facilmente constatare come l’unica opposizione argomentata, solida e sistematica alle teorie razziali ed eugenetiche fu portata avanti dai Papi e dalla Chiesa cattolica. I Pontefici Benedetto XV, Pio XI e Pio XII in particolare denunciarono, in maniera forte e chiara, natura e origine delle teorie razziali. Ben prima che i nazisti salissero al potere, il 25 marzo del 1928, il Sant’Uffizio decretò che: «La chiesa cattolica ha sempre avuto la consuetudine di pregare per il popolo ebraico che fu il depositario delle promesse divine fino a Gesù Cristo... Con quale spirito di carità la Sede Apostolica ha sempre protetto questo popolo contro le ingiuste vessazioni! Poiché è contraria a ogni odio e animosità fra i popoli, la sede apostolica condanna nel modo più deciso l’odio contro il popolo un tempo retto da Dio, un odio che oggi si è soliti designare con nome di “antisemitismo”».

Pio XI: "spiritualmente siamo semiti"

Mentre nel 1936 si permise ad Hitler di organizzare le Olimpiadi a Berlino, il 14 marzo del 1937 Pio XI scrisse l’enciclica Mit brennender Sorge, la più dura reprimenda di un pontefice contro un regime politico. Il 6 settembre del 1938 Pio XI affermò: «L’antisemitismo non è ammissibile. Spiritualmente noi siamo semiti». E quando l’8 maggio del 1938 Hitler venne in visita ufficiale a Roma, Pio XI si ritirò a Castelgandolfo e fece chiudere i Musei Vaticani per impedire che i nazisti mettessero piede in Vaticano. Papa Ratti fece sapere di «essere rattristato nel vedere inalberata una Croce che non era quella di Cristo». Altro che antisemitismo! Quali altri personaggi pubblici, autorità politiche o oppositori al regime, ebbero il coraggio di opporsi prima della guerra, in maniera così coraggiosa contro le teorie razziste ed il regime nazista?