Un'indagine sull'indagine. L'ultima notizia sulla Sindone non parla tanto del telo più famoso al mondo, quanto della operazione di datazione con il Carbonio 14 svolta nel 1988 e che decretò trattarsi di un manufatto medievale. Marco Tosatti su Vatican Insider svela in anteprima i contenuti di un documentario su dvd, "La notte della Sindone” di Francesca Saracino, in uscita nel mese di ottobre.
Un breve riepilogo della storia: gli esami di datazione di piccoli frammenti della Sindone vennero svolti nei laboratori di Tucson, Zurigo e Oxford, coordinati dal British Museum che confrontò i tre risultati e comunicò la conclusione, pubblicata da Nature: il telo risale al periodo tra il 1290 e il 1360.
Nessuno aveva però potuto accedere ai dati grezzi dei singoli laboratori. Sono riusciti nell'intento gli autori di questa indagine, che hanno consultato chimici e statistici, ed ecco subito le sorprese: «nel rapporto pubblicato da Nature, coerente con i dati grezzi esaminati, c’è un errore aritmetico - afferma Pierluigi Conti, professore di statistica dell'Università Sapienza di Roma - un piccolo errore aritmetico che però è decisivo: perché fa sì che si concluda che il materiale esaminato dai tre laboratori è omogeneo». Questo dato inficia le conclusioni statistiche pubblicate da Nature, e rende insostenibile, sul piano scientifico, la tesi della Sindone reperto medievale.
Franco Faia, che fu testimone dell'indagine del 1988, commentando la notizia ci va giù pesante: "si tratta della più grande truffa scientifica di tutti i tempi”.