Dopo 5 anni finisce il matrimonio della prima coppia gay dell’argentina. Coppia che dopo alcuni anni si è rivelata non essere nemmeno tale dato che, come riportata un giornalista e attivista gay argentino, Freyre e Di Bello al momento del matrimonio non vivevano una vera relazione fra di loro ma fingevano di essere una coppia.
Facciamo un passo indietro: 15 luglio 2010, dopo un lunghissimo dibattito politico, mediatico e pubblico, il Senato argentino ha approvato una legge sui matrimoni omosessuali, risultando il primo stato sud americano a prendere questa decisione. La proposta non passò all'unanimità, dato che nello scrutinio finale si ebbero 33 voti favorevoli e 27 contrari. Tutta la votazione fu accompagnata da lunghe marce e proteste contro questo provvedimento, la più significativa avvenne a qualche giorno dalla votazione con circa 200.000 persone in piazza.
Alex Freyre e Josè Marìa di Bello sono stati la prima coppia a godere di questa nuova legge. Oggi, a 5 anni di distanza, è arrivata la notizia dell'inizio delle loro pratiche di divorzio: sarà da decidere il futuro dei tre figli adottati dalla coppia nel corso di questi anni. A contorno di questa notizia sul loro divorzio, l'attivista gay Bruno Bimbi ha rivelato che al momento del matrimonio Frey e Josè Maria non erano una vera coppia ma fingevano di esserlo. Lo stesso Freyre nel febbraio 2011 fu espulso all'unanimità dall'associazione FALGBT proprio a causa della sua scorrettezza nel caso del suo matrimonio, e in alcuni dialoghi ricostruiti dal giornalista viene evidenziato come i rappresentanti delle associazioni conoscessero la realtà dei fatti, ma non hanno parlato perchè la causa politica era più importante.
Alex Freyre no estaba en pareja y se casó sólo “por la causa gay” http://t.co/RSPp6xE6PZ pic.twitter.com/HZoKKi4yxr
— Radio Mitre (@radiomitre) 27 Febbraio 2015
Sempre il giornalista, nel suo blog, rivela che le varie associazioni cercavano una coppia di uomini o donne disposti a sposarsi immediatamente allo scopo di enfatizzare l'esigenza di una legge sulla questione. Tutto era stato studiato fin nei minimi particolari: mediante l'uso appropriato di Twitter e altri social network dove veniva condivisa con l’opinione pubblica una costruzione mediatica sulla vita felice che la coppia stava conducendo.
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