Tra le testimonianze che hanno reso omaggio alla figura di Margherita Hack, recentemente scomparsa, segnaliamo il ricordo personale di un suo collega, Antonino Zichichi, che su Il Giornale ha parlato con affetto della sua "carissima nemica” con la quale ogni tanto si confrontava sui temi della fede in Dio e del suo rapporto con la scienza.
L'episodio emblematico di svolse a Siena, dove l'arcivescovo Bonicelli aveva organizzato una serie di dibattiti tra scienziati, uno credente e uno ateo. Nel suo intervento, l'astrofisico spiegò: «se l’universo subnucleare non fosse retto da una logica rigorosa io sarei disoccupato. Non saprei cosa fare domani. Né avrei mai potuto far niente nella mia carriera di fisico impegnato a decifrare la logica scritta nel libro della natura. Se c’è una logica deve esserci un Autore. Ecco perché io credo in Colui che ha fatto il Mondo. L’ateismo nega l’esistenza dell’Autore. Negare l’esistenza di questa logica corrisponde a negare l’esistenza della Scienza. L’ateismo non sa dimostrare com’è possibile l’esistenza di una logica senza che ci sia Colui che di questa logica è l’Autore. Ecco perché io dico che l’ateismo non è atto di ragione ma di fede nel Nulla.» A questo punto Margherita chiede il microfono all’arcivescovo e dice: «Sono d’accordo con ciò che ha detto il professore Zichichi. Io, Margherita Hack, preferisco l’atto di fede nel Nulla all’atto di ragione che mi porterebbe a credere in Dio». Una dichiarazione di grande onestà intellettuale, osserva Zichichi.
Come ha segnalato l'UCCR, nel suo libro Il mio infinito. Dio, la vita e l’universo nelle riflessioni di una scienziata atea Margherita Hach scriveva «Scienza e fede possono benissimo convivere. Lo scienziato credente adotterà il metodo scientifico per le sue ricerche e attribuirà la capacità del cervello umano di decifrare l’universo a questa misteriosa entità chiamata Dio, ispiratore della ragione e anche causa ultima del mondo. Il non credente, dal canto suo, prenderà atto del fatto che la materia nelle sue forme più elementari abbia la capacità di aggregarsi e formare atomi e molecole, stelle e pianeti, ed esseri viventi. Ateo e credente possono anche dialogare, a patto che ambedue siano laici, nel senso che rispettano le credenze o le fedi dell’altro senza voler imporre le proprie».
E in Dove nascono le stelle la scienziata gettava uno sguardo verso l'aldilà a cui adesso è approdata: «La scienza non riesce a dare una risposta totale. Quindi il mistero c’è certamente. Se quando morirò dovessi scoprire che c’è la vita eterna, direi a Dio che ho sbagliato. E forse tutto sommato, sarebbe bello essersi sbagliati».