Immigrazione, sinodo, bioetica, omofobia e demografia: il 2015 di Documentazione.info

di Redazione, 31 dicembre 2015

Uno sguardo indietro è tipico della fine dell'anno: ecco le sette questioni di attualità più importanti di cui ci siamo occupati nel 2015.

Immigrazione

Per fare chiarezza sul tema siamo andati a vedere i numeri reali del fenomeno: in Italia sono giunte 30mila persone in meno rispetto al 2007, tra l’altro ben oltre la metà delle persone che arrivano nel nostro Paese non vi resta. Abbiamo fornito una mappa interattiva e le risposte ad alcune delle domande più comuni sfatando diverse bufale e luoghi comuni che sono circolate sull’argomento. Siamo anche andati a vedere se ci sono e quali sono gli effetti benefici dell’immigrazione sull’economia del nostro Paese: circa 500mila imprese sono state avviate da immigrati. Abbiamo parlato delle politiche Europee riguardanti la quantità dei migranti da accogliere e del fatto che nel nostro Paese trale istituzioni che hanno offerto più ospitalità ci sia la Chiesa, che ha accolto circa 22mila persone

Papa Francesco

Papa Francesco durante quest’anno ha continuato a suscitare interesse mediatico soprattutto per l’indizione del Giubileo Straordinario e per l’Enciclica “Laudato Si’”, la prima enciclica espressamente dedicata all’ecologia e all’ambiente. Dopo il suo viaggio negli Stati Uniti si è registrato che il 28% dei cittadini statunitensi adulti afferma di avere una visione più positiva della Chiesa Cattolica. Abbiamo affrontato il tema delle presunte tendenze comuniste del Papa confrontando le sue affermazioni con la dottrina sociale della Chiesa. Così come abbiamo fatto un po’ di chiarezza sulle affermazioni sui “figli come conigli” sull’aereo papale mentre si parlava di paternità responsabile. Ci siamo poi dedicati al Sinodo sulla famiglia pubblicando alcune chiavi di lettura sul documento finale e approfondimenti sul motu proprio emanato dal Papa riguardo la nullità matrimoniale. Infine abbiamo raccolto in un articolo tutte le occasioni in cui Papa Francesco ha parlato di corruzione e abbiamo fatto luce anche sul bilancio 2014 del Vaticano.

Demografia 

Il boom demografico mondiale è finito, entro la fine del secolo in pochissimi paesi il numero di figli per donna supererà il 2.1, ovvero il numero di "sostituzione". L’Occidente sta invecchiando sempre di più: nel 1950 l’età media era attorno ai 30 nel 2010 si assesta attorno ai 40. In particolare in Italia, nonostante sia diffuso il desiderio di cominciare una famiglia (3 giovani su 5 vogliono costruirla), la natalità rimane bassa nel 2014 sono stati 509 mila i bambini nati mai così pochi dal 1861 – e le cause sono da riscontrarsi soprattutto nella crisi economica e nella mancanza di politiche famigliari adeguate. In seguito abbiamo notato come la bassa natalità influisce negativamente sull’economia: se adesso ogni pensionato sta idealmente sulle spalle di 4 lavoratori, nel 2050 "verrà portato” da soltanto 2 lavoratori. Un’altra causa che raramente è messa in correlazione con la denatalità è la crisi sempre più diffusa dell’istituto familiare: in Europa sempre più matrimoni falliscono e il 40% delle nascite avviene al di fuori del matrimonio. In alcuni Paesi europei primi tentativi di ovviare al problema arrivano nel campo dell’educazione sessuale e in campo economico, infatti dove gli Stati investono, la situazione delle famiglie migliora.

Libertà religiosa 

Il 2015 non è stato un anno felice per quanto riguarda la libertà religiosa violata ancora in 100 paesi del mondo. In particolare continuano persecuzioni nei confronti dei cristiani, di cui abbiamo raccolto alcune storie dai paesi più colpiti. I drammatici fatti degli attentati di Parigi ci hanno poi portato ad approfondire meglio l’Islam e le differenze tra sunniti e sciiti.

Bioetica

Abbiamo fatto il punto della situazione sulla legislazione sull’eutanasia in Europa e raccontato due storie di casi di risveglio da coma. Abbiamo parlato poi del numero di aborti in Italia – sui 100mila l’anno – fornendo anche un approfondimento su che cosa dice la scienza in merito all’embrione. Abbiamo parlato della perplessità di alcuni scienziati sullo sviluppo dell’ingegneria genetica nel campo dell’”editing genetico”. Infine abbiamo raccontato dell’indignazione di varie associazioni femministe che in Europa si sono schierate contro la pratica dell’utero in affitto e della maternità surrogata

Omofobia

Il tema viene spesso presentato come uno scontro tra omofobi e non omofobi. In realtà, dati alla mano, nel nostro paese il fenomeno dell'omofobia non risulta molto esteso (ad esempio le denunce per i crimini d’odio per motivi religiosi sono 6 volte più numerose di quelle per omofobia). Abbiamo parlato poi dell’intervento della Corte Europea per i diritti dell’uomo  che, pur richiedendo riconoscimento giuridico alle coppie omosessuali, ha sancito che non esiste il diritto umano al matrimonio e nemmeno all'adozione, e che gli Stati restano liberi di disciplinare la materia come meglio credono. Sempre riguardo le unioni tra persone dello stesso sesso abbiamo riportato il caso della prima coppia gay sposata in Argentina, che si è rivelata essere finta, e dei numeri in Europa dei matrimoni omosessuali: un esempio far tutti, in Spagna, il governo aveva pronosticato più di  250.000 matrimoni in 2 anni, in realtà nei 7 anni successivi  sono stati poco più di 24.000 (includendo anche tutti coloro che sono andati in Spagna a sposarsi da altre nazioni). Riguardo al tema della differenza tra maschile e femminile, abbiamo parlato anche del tema del gender di come sia meglio, per un dibattito proficuo sul tema, andare oltre le ideologie. Sul problema dell'adozione a coppie gay abbiamo riportato uno studio che fa il punto della ricerca.

Cannabis e prostituzione

Abbiamo discusso anche dei temi sempre attuali della legalizzazione della cannabis e della prostituzione, andando a vedere perché potrebbero essere provvedimenti fallimentari sulla scorta, nel caso della prostituzione, dell’esperienza di altri Paesi come la Germania. Infatti la legalizzazione di quest’ultima non è stata seguita da una diminuzione del traffico di esseri umani né da un miglioramento delle condizioni delle persone sfruttate.