Dionigi il piccolo, l'inventore del nostro calendario "annus domini"

di Redazione, 27 aprile 2020

Dionysius Exiguus (latino per "Dionigi il piccolo", 470 d.C. - 544 d.C. circa) è l'inventore del nostro calendario, cioè quello che inizia il computo "positivo" degli anni dall'annus domini.

Dionigi era un monaco del VI secolo nato nella provincia della Scizia minore, la moderna Dobruja, in Romania. Era un membro di una comunità di monaci sciti concentrati a Tomis (oggi Costanza), la principale città della Scizia minore. Dionigi è meglio conosciuto come l'inventore dell'era Anno Domini (AD), che viene utilizzata per numerare gli anni sia del calendario gregoriano che del calendario (cristianizzato) giuliano. Quasi tutte le chiese hanno adottato il suo calcolo per le date della Pasqua, una delle ragioni principali di controversia nella chiesa antica.

A partire dal 500 circa si trasferì a Roma, dove, come membro istruito della Curia romana, tradusse dal greco in latino 401 canoni ecclesiastici, inclusi i canoni apostolici; i decreti dei concili di Nicea, Costantinopoli, Calcedonia e Efeso. Dionisio scrisse anche un trattato di matematica, fu amico di Boezio e Cassiodoro.

Il calendario Annus Domini fu ideato da Dionigi perché riteneva che non si dovesse esaltare l’immagine di Diocleziano, il grande persecutore dei cristiani, e inoltre perché ogni nazione faceva partire il suo conteggio da date diverse. Ad esempio in Spagna si usava il 38 A.C come anno zero, altri ancora usavano ancora dalla fondazione di Roma etc. Allora la chiesa orientale utilizzava la datazione dell'anno zero a partire dal 284, detta "era dei martiri". Una curiosità che non molti sanno è che non è mai esistito nel computo di Dionigi un anno “zero”, quindi si passa direttamente dal 31 Dicembre dell’1 avanti cristo al 1 Gennaio dell’1 dopo cristo.

Dionigi arrivò a stabilire la nascita di Gesù all’anno 754 dalla fondazione di Roma: il monaco si riferì in special modo a un versetto del Vangelo di Luca (3, 1-3) in cui si dice che Giovanni Battista iniziò la sua predicazione «l’anno quindicesimo del regno di Tiberio Cesare», imperatore romano salito al trono nel 768 di Roma; il quindicesimo anno del suo regno corrisponde quindi al 783; considerando che Gesù aveva circa trent’anni quando si fece battezzare da Giovanni, Dionigi sottrasse i 29 anni compiuti da Gesù dal 783 ottenendo così come data di nascita il 754 dalla fondazione di Roma, che lui decretò essere l’anno 1 dell’era cristiana, cioè l’1 d.C.

Nonostante la sua invenzione nel sesto secolo, il calendario “annus domini” non fu utilizzato che sporadicamente per molti secoli. Fu popolarizzato dallo scrittore anglosassone Beda il venerabile, attivo nell’ottavo secolo, che lo usò per le sue cronache. Grazie all’influenza di uomini di cultura provenienti dalla Britannia, nella seconda parte dell’ottavo secolo si affermò alla corte di Carlo Magno che lo impose in tutto il suo vasto e nebuloso impero come il computo ufficiale degli anni, diffondendolo in tutta l’Europa occidentale e da lì al mondo intero. 

Per saperne di più ascoltate l'episodio 51 su www.italiastoria.com, podcast della pagina Facebook "Storia d'Italia" da cui questo articolo è tratto, o al link https://link.chtbl.com/2SXEcktc.

Ne ha parlato anche lo storico Alessandro Barbero a Superquark, ecco un estratto della trasmissione. 

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