Attualmente ci sono circa 7 miliardi di persone al mondo, ma più o meno la metà di loro (3,5 miliardi) non hanno accesso ai servizi sanitari di base. Lo afferma l’ultimo rapporto sulla copertura sanitaria presentato dalla l’Organizzazione mondiale della sanità insieme alla Banca Mondiale, istituzione che fa parte della Nazioni Unite e si occupa principalmente di inviare aiuti di tipo finanziario ai Paesi che versano in condizioni di povertà.
L’indice di copertura sanitaria non indica quindi dove i servizi sanitari "sono di più”, ma la percentuale in cui essi sono alla portata della popolazione nei singoli Paesi. Questo dato viene ovviamente messo in correlazione con i tassi di mortalità infantile sotto i cinque anni, le aspettative di vita e l’indice di sviluppo umano.
Come misurato dal servizio UHC l’indice di copertura risulta essere più alto in Asia orientale, Nord America e Europa (77). Più in basso troviamo l’Asia Meridionale (53) e l’Africa subsahariana (42). Il fatto che un Paese metta a disposizione della popolazione servizi sanitari infatti, qualificati o meno, non significa niente se poi ad accedere a questi servizi sono una percentuale ristretta di abitanti.
Le spese per la salute sono tra le cause della povertà
Analizzando i dati all’interno in un’ottica più generale, osserviamo che è il sistema sanitario mondiale a risultare troppo costoso, pur con le differenze all’interno dei singoli Paesi. In questo contesto si parla di "spesa sanitaria catastrofica” quando l'eccesso della spesa sanitaria varia dal 10 al 25% rispetto alle entrate per ciascuna persona.
A livello globale, si stima che nel 2010, 808 milioni di persone, ossia circa l’11,7% della popolazione mondiale, hanno avuto spese sanitarie superiori al 10% del loro reddito.
Le spese per la salute sono una delle cause che spingono le persone verso la povertà, con un necessario distinguo tra povertà estrema (stimata intorno a 1,90 dollari al giorno) e povertà moderata (3,10 dollari al giorno).
Seguendo questi parametri, l’OMS ha calcolato che nel 2010, l’1,4% della popolazione mondiale si trovava in condizioni di povertà estrema. Si tratta di circa 97 milioni di persone, una percentuale che comunque sembra diminuire nel tempo (nel 2000 erano 130 milioni). Al contrario, le persone in povertà moderata sono aumentate, passando da 106 milioni (1,7%) nel 2000 a 122 milioni nel 2011.
Cliccando su questa infografica elaborata dal Sole24Ore è possibile vedere l’indice di copertura sanitaria dei singoli Paesi.
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