Prostituta o addirittura moglie di Gesù. Nell’immaginario collettivo la figura di santa Maria Maddalena evoca delle immagini colorite. Ovviamente queste immagini sono tutte frutto di equivoci o vere e proprie bufale storiche. Le vediamo insieme in questo articolo.
Maria Maddalena nei vangeli
Maria di Magdala, detta Maria Maddalena, è una delle pie donne che seguivano Gesù e i suoi apostoli. Nel Nuovo Testamento viene nominata dodici volte, e ci si riferisce a lei come una donna “dalla quale erano usciti sette demòni” (Lc 8,2), e soprattutto come una delle prime testimoni della risurrezione di Cristo: “Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: "Ho visto il Signore!" e ciò che le aveva detto” (Gv 20,18).
Maria Maddalena era una prostituta?
Nulla nel Vangelo porta a pensare che Maria Maddalena fosse una prostituta, a meno di non voler far coincidere la possessione demoniaca con lo status di meretrice. Questo equivoco potrebbe essere nato, come riportato su UCCR, da alcuni elementi.
Equivoco sul versetto di Luca. Poche righe prima della prima “apparizione” di Maria Maddalena, l’evangelista Luca (7,37-38) descrive l’episodio di una peccatrice pubblica che compie un gesto di adorazione nei confronti di Gesù, e i cui peccati vengono perdonati. Questo potrebbe aver portato a far coincidere la pubblica peccatrice con Maria Maddalena, che viene nominata per la prima volta poco dopo.
L’autonomia di Maria Maddalena. A differenza della maggior parte delle donne del Nuovo Testamento, Maria Maddalena non viene presentata o definita come moglie/figlia/madre di qualcuno. Ma questo non toglie che potrebbe essere stata vedova, e non per forza una prostituta. Inoltre la provenienza della donna da Magdala (Migdal Nunaya, “torre dei pescatori”), una cittadina situata sulle sponde del lago di Tiberiade, aiuta a ipotizzare una sua posizione economica vantaggiosa: la cittadina era il centro di una fiorente industria della lavorazione del pesce ed i suoi abitanti si arricchirono velocemente. Una tesi accreditata a livello accademico è quella per cui Maria Maddalena potrebbe aver ereditato da un familiare o dal marito defunto una delle fiorenti attività della lavorazione del pesce.
L'equivoco di Papa Gregorio Magno su Maria Maddalena
In un articolo di qualche tempo fa abbiamo visto come interpretare affermazioni di santi dubbie o offensive. Qui vediamo invece come anche i papi possono sbagliarsi. Papa Gregorio Magno, nel 591 d.C. in un suo sermone contenuto nelle Omelie sui Vangeli (2,33,1) si riferisce a Maria Maddalena come a quella prostituta chiamata “Maria” dall’evangelista Giovanni (Gv 12,1-8). Ma il fatto che anche questa donna si chiamasse “Maria” non può significare molto: dalla statistica sulle iscrizioni degli ossari di Gerusalemme si evince che “Maria” era il nome femminile più diffuso all’epoca. Solo rimanendo ai quattro Vangeli, queste fonti sono piene di donne che si chiamano Maria: Maria, la madre di Gesù, sua cognata, la sorella di Lazzaro e Marta e, appunto, Maria Maddalena. Inoltre la “peccatrice” Maria viveva a Betania mentre Maria Maddalena era originaria di Magdala, in Galilea. Soltanto nel 1969 la Chiesa cattolica, dopo il Concilio vaticano II, riconobbe ufficialmente l’errore di identificazione delle due donne.
Maria Maddalena era la moglie o l’amante di Gesù? La bufala di Dan Brown
Non esiste alcun fondamento storico per affermare una relazione sentimentale tra Gesù e la Maddalena anche se, per assurdo, non vi sarebbe nulla di compromettente nel fatto che Gesù avesse una moglie. Ci sono comunque degli elementi documentali che possono aver dato adito a questa leggenda, che è stata riportata nel libro di Dan Brown “Il codice Da Vinci”.
Nel Vangelo gnostico di Filippo, datato nella seconda metà del secondo secolo (i 4 vangeli canonici sono stati scritti nel primo secolo), non considerato attendibile da alcuno storico, al versetto 55 si legge: «La compagna di Cristo è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciò più volte sulla bocca. Le altre donne, vedendo il suo amore per Maria, gli dissero: “Perché ami lei più di tutte noi?”. Il Salvatore rispose a loro: “Come mai io non amo voi come lei?”».
Uno dei personaggi di Dan Brown dà così credibilità a questo versetto: «Ogni esperto di aramaico sa che la parola “compagna”, all’epoca, significava letteralmente “moglie”». Quel che Dan Brown e il suo personaggio probabilmente non sanno è che il Vangelo di Filippo non fu scritto in aramaico ma, come tutti gli scritti trovati a Nag Hammadi, è una traduzione copta di un testo greco. La parola usata nell’originale per “compagna” è koinonos, che non significa “moglie” o “amante”, ma letteralmente “compagna di viaggio”. Ancora oggi il termine mantiene un significato differente, sinonimo di “collaboratore” o “socio in affari”.
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