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Le monache di clausura oggi

di Marco Nozzoli, 1 aprile 2015

Alcune suore di clausura rispondono tramite il loro profilo Facebook alla battuta di Luciana Littizzetto, in onda su Rai Tre, sul loro "accerchiamento" al Papa durante la visita a Napoli (qui le immagini che hanno fatto il giro del mondo). Da qui si apre un dibattito su social e siti di informazione. E' un caso di comunicazione quasi post-moderno che ci permette di chiedere: "Cosa è la clausura oggi e cosa vuol dire vivere una vita religiosa nel 2015?"

“E meno male che sono di clausura…” così il Cardinale Crescenzio Sepe ha commentato il grande trasporto delle Monache Clarisse Cappuccine di Napoli verso Papa Francesco in occasione della sua visita pastorale a Napoli quando sono corse a salutarlo durante un incontro con i fedeli nella Cattedrale della città. Probabilmente le monache avranno voluto ringraziare il Santo Padre per aver indetto l’Anno della Vita Consacrata, a cinquant’anni dalla promulgazione del Decreto conciliare Perfectae caritatis sul rinnovamento della vita religiosa, volto a riproporre a tutta la Chiesa la bellezza e la preziosità di questa peculiare forma di consacrazione.

Ma perché la clausura oggi? Potrebbe ormai apparire come una vocazione obsoleta e addirittura inutile. Probabilmente il nostro immaginario si è formato a scuola sull'immagine di Gertrude, la Monaca di Monza, che Alessandro Manzoni descrive come una persona predestinata al convento, non per vocazione precoce ma per decisione irrevocabile da parte del padre.

In realtà, la vocazione claustrale, come tutte le altre, non può essere altro che una risposta data in piena e totale libertà ad una chiamata che spesso, appena riconosciuta ed accettata, vede una situazione esattamente contraria a quella descritta dal Manzoni: la persona espone pubblicamente la propria decisione e l’ambiente familiare e di amicizie cerca in modo più o meno energico di farle cambiare idea.

Basta leggere un paio delle numerose interviste a donne che hanno scelto questa vita per capire come in realtà anche la vita contemplativa è legata ai tempi moderni: ad esempio suor Anna racconta di come non sia vero il mito che le vuole relegate dietro una grata. Nel monastero in cui vive arrivano costantemente gruppi di giovani o associazioni in cerca di una esperienza di preghiera e, come tutti, hanno internet, Tv, giornali, smartphone e quant'altro. Anche suor Maria ha tutto ciò nel suo convento ma spiega come la vita contemplativa sia moderna e attuale come lo è il Vangelo. Oppure si può leggere questo blog in cui varie suore di clausura di diversi monasteri interagiscono con il mondo pubblicando tanti articoli sul tema della vocazione monastica e della vita contemplativa.

Tuttavia, rimane ancora difficile comprendere la specifica vocazione claustrale. Esistono alcuni documenti del Magistero della Chiesa che spiegano in modo approfondito il suo senso più profondo, in particolare lEsortazione apostolica post-sinodale sulla Vita Consacrata del 1996, l’Istruzione sulla vita contemplativa e la clausura delle monache Verbi Sponsa del 13 maggio 1999 e alcuni discorsi del Santo Padre emerito Benedetto XVI e di Papa Francesco.

In base ai fatti degli ultimi giorni, sembra che siano tutt’altro che tristi e depresse tanto che, oltre ad esprimere in maniera decisamente efficace tutta quanta la loro gioia nei confronti del Papa, hanno risposto con grande intelligenza a Luciana Littizzetto - che aveva scherzato sulla loro reazione all’incontro con il Papa a Napoli - pubblicando un video sul loro profilo Facebook,  che di solito usano per diffondere brani del Vangelo o meditazioni, con il quale invitano la comica torinese ad incontrarle per comprendere meglio la loro vocazione e la loro vita. Sta di fatto che le Monache Clarisse di Napoli sono riuscite con un gesto spontaneo a modificare una idea della clausura che durava da più di un secolo e mezzo e che non corrisponde più alla realtà che vivono tutti i giorni.

 

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