Unità dei cristiani: il punto della situazione

di Francesco D'Ugo, 13 giugno 2018

Papa Francesco è stato a Ginevra il 21 giugno 2018 per il Pellegrinaggio Ecumenico del Santo Padre. In questa occasione ha fatto visita visita al WCC (Consiglio delle Chiese Mondiali), organismo che comprende al suo interno 348 chiese protestanti e ortodosse di tutto il mondo.

Dopo il Pellegrinaggio Ecumenico a cui Papa Francesco ha preso parte a Lund in Svezia nel 2016, questa visita rappresenta uno dei principali momenti di incontro tra chiese protestanti, ortodosse e Chiesa Cattolica. Ma a che punto siamo nella ricerca dell’unità dei cristiani?

Cos’è l’ecumenismo

Innanzitutto con la parola ecumenismo si intende il movimento che mira all’unità dei cristiani e che comprende “attività e iniziative che, a seconda delle varie necessità della Chiesa e opportunità dei tempi, sono suscitate e ordinate a promuovere l’unità dei Cristiani” (Unitatis redintegratio, 4). Abbiamo approfondito l’argomento in un nostro passato articolo.

Quali passi concreti ha fatto l’ecumenismo?

Dopo la nascita del WCC nel 1948 e dopo la Unitatis Redintegratio (documento sull’ecumenismo del Concilio Vaticano II) del 1964 sono stati fatti diversi passi in avanti concreti in tema di ecumenismo.

Uno particolarmente significativo, ha riportato il cardinal Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, in un’intervista all’Osservatore Romano, è la partecipazione di esponenti della Chiesa Cattolica a  diverse Commemorazioni della Riforma celebrate dalle chiese protestanti, tra cui quella a cui ha preso parte Papa Francesco lo scorso anno. Questo è significativo del fatto che le diverse chiese e tradizioni cristiane non si avvertono come realtà in contrasto.

Oltre a questo alcuni importanti documenti sono stati redatti che segnano passi in avanti nel complicato rapporto tra le diverse chiese. Ne citiamo alcuni:

  • Nel 1982 WCC a Lima è stato pubblicato il BEM (Baptism, Eucharist and Ministry), il documento è riconosciuto come uno dei più influenti risultati del dialogo multilaterale. Esso si sofferma su quello che le chiese di diverse tradizioni (tra queste quelle Riformate, Luterane, Metodiste, Anglicane e Ortodosse) possono comunemente affermare su Battesimo, Eucaristia e Ministero. La Chiesa Cattolica si è pronunciata positivamente nei  riguardi del documento: "i cattolici possono concordare con molte delle affermazioni contenute nel BEM, sebbene si riscontrino importanti aree sui tre argomenti, che necessitano di un ulteriore studio. Siamo lieti della convergenza realizzata e guardiamo ad una ulteriore crescita verso l'unità";
  • Riguardo il rapporto tra Chiesa Romana e chiese luterane è stata redatta nel 1999 la Dichiarazione congiunta sulla giustificazione, che “esprime un consenso su verità fondamentali della dottrina della giustificazione, mostrando come elaborazioni che permangono diverse non sono più suscettibili di provocare condanne dottrinali”;
  • Mentre è del 2013 la Chiesa: Verso una visione comune . Questo testo rinnova l’impegno, preso con il BEM, a ritrovare una via comune tra le diverse tradizioni.  Qui si legge: “i delegati rappresentanti le Chiese ortodosse, protestanti, anglicane, evangeliche, pentecostali e cattoliche nella Conferenza mondiale su Fede e costituzione hanno cercato di presentare una visione globale, multilaterale ed ecumenica della natura, dello scopo e della missione della Chiesa”;
  • Sul “fronte” ortodosso, è stato significativo l’incontro di Papa Francesco con il Patriarca Kirill a l’Avana che nel 2016 ha prodotto una dichiarazione congiunta. Nei suoi punti viene ribadita l’unità su alcuni aspetti che vengono condivisi tra le due confessioni come la Trinità o la centralità della famiglia.

Come sostiene il card. Koch la strada è ancora lunga dal momento che ad oggi “siamo concordi su Cristo, ma non sul suo Corpo, ossia sulla Chiesa”. Oltre a questo, riporta Koch, una delle difficoltà principali è che non è ancora del tutto definito uno scopo comune: “abbiamo raggiunto il consenso su molti problemi riguardanti la fede, ma non ancora su ciò che è lo scopo”.

Un’altra criticità di fondo è quella sull’Eucaristia ed è stata evidenziata dal papa emerito Benedetto XVI. Infatti a pag. 191 di Ultime Conversazioni riporta come sia difficile fare un vero discorso ecumenico in mancanza di una comprensione e condivisione comune del suo significato profondo.

Ma nonostante le varie criticità, il cardinale conclude l’intervista esprimendo una speranza: “più le persone vivono e celebrano insieme la fede, più esse giungono ad avere su di essa visioni comuni”.

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