Abusi, diffuso da Papa Francesco un nuovo motu proprio

di Giovanni Tridente, 9 maggio 2019

Abbiamo riassunto in 10 punti il motu proprio di Papa FrancescoVos estis lux mundi – reso pubblico il 9 maggio 2019. Il motu proprio, che entrerà in vigore l'1 giugno, aggiunge un ulteriore tassello di concretezza nella lotta contro gli abusi, dopo il summit del febbraio scorso in Vaticano. Riportiamo in sintesi il contenuto della lettera apostolica in forma di motu proprio:

Il documento si può leggere integralmente qui.

  1. Ogni Diocesi dovrà dotarsi di sistemi stabili e facilmente accessibili al pubblico per presentare le segnalazioni sugli abusi;

  2. Tutti i chierici, religiosi e religiose che vengano a conoscenza di un abuso o di un caso di copertura di abuso hanno l’obbligo di segnalarlo al Vescovo o al Superiore;

  3. Oltre agli abusi sui minori e sugli adulti vulnerabili sono incluse anche molestie e violenze per abuso di autorità (vedi es. abuso sulle religiose da parte dei chierici o su seminaristi o novizi);

  4. Chi presenta la segnalazione non può essere sottoposto a pregiudizi, ritorsioni o discriminazioni;

  5. Vescovi e superiori religiosi vengono chiamati a rendere conto delle loro azioni, non solo in casi di abuso commesso da loro ma anche in caso di loro omissioni o interferenze per eludere le indagini civile o canoniche. Nello specifico si tratta di: Cardinali, Patriarchi, Vescovi, Legati del Romano Pontefice, chierici alla guida pastorale di una Chiesa particolare o entità assimilata, latina od orientale, Ordinariati personali, Prelature personali, Moderatori supremi di Istituti di vita consacrata, Monasteri;

  6. Le indagini sono affidate al Metropolita, coinvolgendo e responsabilizzando la Chiesa locale;

  7. L’obbligo di segnalare al Vescovo o al superiore non interferisce né modifica qualsiasi altro obbligo di denuncia alle autorità civili secondo le norme previste nei rispettivi Paesi;

  8. Maggiore coinvolgimento dei laici (persone qualificate) per assistere il Metropolita nelle indagini;

  9. Tempi certi: le indagini devono essere concluse entro il termine di 90 giorni (e ogni 30 giorni il Metropolita trasmette al Dicastero competente un’informativa sullo stato delle indagini);

  10. Valenza universale delle norme e delle procedure a fronteggiare un fenomeno globale.

Delitti contro il sesto comandamento, cosa sono e quali sono

Nella lettera apostolica in forma di motu proprio si parla di delitti contro il sesto comandamento, per specificare in quali casi si può parlare di abusi. Vediamo cosa sono e quali sono:

- violenza o minaccia o mediante abuso di autorità a compiere o subire atti sessuali;

- atti sessuali con un minore o con una persona vulnerabile (infermità, deficienza fisica o psichica, anche occasionalmente limitata nella capacità di intendere o di volere o resistere all’offesa);

- produzione, esibizione, detenzione o distribuzione di materiale pedopornografico (qualsiasi rappresentazione di un minore, indipendentemente dal mezzo utilizzato, coinvolto in attività sessuali espliciti, reali o simulate, e qualsiasi rappresentazione di organi sessuali di minori).

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